Proteste alla Maturità, Feltri: giusta la bocciatura e definisce gli studenti 'bamboccioni'
Vittorio Feltri critica la "scena muta" all'esame orale di maturità, appoggiando la bocciatura proposta dal ministro Valditara per gli studenti.
Il giornalista Vittorio Feltri interviene sulla protesta di alcuni studenti all'esame orale di maturità. Appoggiando la linea del ministro Valditara, definisce la "scena muta" un atto che giustifica pienamente la bocciatura e non una forma di dissenso maturo.
Il sostegno al ministro Giuseppe Valditara
Il direttore Vittorio Feltri si è espresso con toni decisi riguardo alla protesta di alcuni maturandi, che hanno scelto il silenzio durante la prova orale. Intervenendo a Radio Libertà, ha appoggiato senza riserve la linea del ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Secondo Feltri, la scelta di non rispondere alle domande non è una forma di dissenso maturo, ma un atteggiamento che merita una valutazione negativa, fino alla non ammissione all'annualità successiva, definendo gli autori del gesto "bamboccioni".
La Maturità? La valutazione come norma di vita
Secondo l'analisi di Feltri, la valutazione è un elemento imprescindibile non solo del percorso scolastico, ma della vita stessa. Il giornalista ha sottolineato come ogni individuo venga costantemente giudicato nel mondo del lavoro, rendendo l'esame un'anticipazione di dinamiche future. Per questo, la decisione del ministro di bocciare chi fa "scena muta" è vista come una misura corretta e necessaria per preparare i giovani alle sfide professionali, dove il silenzio non può essere una risposta ammissibile.
L'importanza della preparazione
Feltri ha anche affrontato la critica al nozionismo, spesso mossa dagli studenti. A suo parere, "imparare le nozioni" equivale a "sapere le cose", un fondamento essenziale del sapere. La vera maturità, secondo il suo punto di vista, consiste nel saper combinare la conoscenza dei contenuti con la capacità di argomentarli. La preparazione sulle materie d'esame è quindi un dovere ineludibile per lo studente, che non può essere sostituito da gesti di protesta considerati plateali e improduttivi.
Un richiamo all'esperienza personale
A sostegno della sua tesi, il direttore ha citato la propria esperienza scolastica e universitaria. Pur non definendosi uno studente modello, ha dichiarato di aver sempre garantito il "minimo indispensabile" per affrontare le prove. Ha ribadito con forza di non aver mai fatto scena muta volontariamente, poiché per sostenere un esame è fondamentale imparare le materie e non "fare il buffone". Un messaggio che intende valorizzare la serietà e il rispetto delle regole del sistema educativo.
In sintesi, la posizione di Vittorio Feltri sulla protesta silenziosa all'esame di maturità è netta: un gesto da non tollerare. Sostenendo la bocciatura, il giornalista sottolinea l'importanza della preparazione e del rispetto delle regole, criticando gli studenti che vi si sottraggono.