Referendum 8-9 giugno, Scuola Lavoro e Libertà: 'Astensionismo atto ostile contro i lavoratori'

Scuola Lavoro e Libertà invita i docenti a votare al referendum dell’8-9 giugno per difendere diritti, lavoro stabile e partecipazione democratica.

20 maggio 2025 22:31
Referendum 8-9 giugno, Scuola Lavoro e Libertà: 'Astensionismo atto ostile contro i lavoratori' - Scuola Lavoro e Libertà
Scuola Lavoro e Libertà
Condividi

Scuola Lavoro e Libertà esprime forte dissenso verso l’atteggiamento delle forze di maggioranza sul referendum dell’8-9 giugno 2025, che tocca temi cruciali come lavoro, precariato, sicurezza e cittadinanza. Il movimento denuncia l’invito all’astensione come gesto antidemocratico e sollecita i docenti a partecipare attivamente al voto.

Attacco alla democrazia: l’invito a disertare le urne

Il movimento Scuola Lavoro e Libertà critica duramente l’atteggiamento delle forze di governo, colpevoli, secondo il comunicato, di invitare apertamente all’astensione dal voto referendario previsto per l’8 e 9 giugno. Il referendum comprende cinque quesiti abrogativi, uno sull’immigrazione e quattro centrati sui diritti del lavoro, tra cui licenziamenti illegittimi, contratti a termine e sicurezza negli appalti. Il movimento definisce inaccettabile che, in uno Stato democratico, i rappresentanti istituzionali scoraggino la partecipazione al voto, che l’articolo 48 della Costituzione qualifica come dovere civico.

I quesiti del referendum sul lavoro

I quattro quesiti sul lavoro riguardano temi fondamentali: la reintegrazione dopo licenziamenti illegittimi, le tutele per i lavoratori delle piccole imprese, la regolamentazione dei contratti a termine e la responsabilità solidale negli appalti in caso di infortuni. Temi che toccano direttamente milioni di cittadini e che, per loro natura, dovrebbero coinvolgere l’intero corpo elettorale. Scuola Lavoro e Libertà denuncia l’ipocrisia di una maggioranza che nel 2022 prometteva stabilizzazioni e tutele, ma oggi ostacola strumenti di partecipazione democratica, tentando di consolidare un sistema fondato sul precariato.

Il quesito sul precariato scolastico

Il quesito n. 3 sul precariato assume un rilievo particolare per il mondo della scuola, perché riguarda direttamente docenti e personale precario del settore pubblico. L’abrogazione delle norme attuali renderebbe più agevole la stabilizzazione dei lavoratori a tempo determinato, inclusi insegnanti da anni in servizio con contratti temporanei su posti vacanti. Il movimento sottolinea che, pur non risolvendo ogni criticità, la riforma avrebbe effetti positivi per decine di migliaia di lavoratori. Al contrario, il comportamento delle forze politiche oggi al governo dimostra una volontà precisa: escludere i precari dal sistema e rendere strutturale lo sfruttamento nella scuola pubblica.

Referendum: un appello al voto e alla mobilitazione democratica

Scuola Lavoro e Libertà rivolge un appello a tutti i docenti, precari e di ruolo, affinché esercitino il proprio diritto al voto referendario, difendendo la democrazia e i diritti del lavoro. Partecipare significa contrastare un disegno che punta a neutralizzare il dissenso sociale e mantenere milioni di lavoratori in una condizione di ricatto. Astenersi, invece, favorisce chi lucra sull’instabilità. Il movimento invita inoltre a sensibilizzare colleghi, studenti e cittadini sull’importanza della consultazione referendaria, respingendo ogni tentativo di delegittimazione della partecipazione popolare.

Comunicato stampa

Scuola Lavoro e Libertà