Riduzione affitto: quando spetta e come richiederla
Riduzione affitto: quando gli inquilini possono richiederla, come fare domanda e cosa accade se il proprietario rifiuta lo sconto.


La riduzione dell’affitto è un diritto previsto dalla legge in situazioni specifiche. Gli inquilini possono ottenerla quando l’immobile presenta vizi che ne compromettono l’uso o quando parte della casa diventa inaccessibile per cause non imputabili a loro, ad esempio per lavori o danni strutturali. La richiesta deve essere formalizzata in modo scritto e può portare a uno sconto proporzionato sul canone mensile.
Quando è possibile chiedere la riduzione dell’affitto
La legge tutela gli inquilini riconoscendo la possibilità di chiedere una riduzione del canone in alcuni casi precisi. Tra questi rientrano i vizi dell’immobile, sia preesistenti che sopravvenuti, che riducono l’idoneità dell’abitazione all’uso pattuito. Difetti come impianti non a norma, infiltrazioni d’acqua o guasti strutturali sono motivi validi per la richiesta.
Un’altra situazione riguarda l’impossibilità parziale della prestazione: se una parte dell’immobile diventa inutilizzabile, per esempio a causa di lavori di ristrutturazione o manutenzione straordinaria, l’inquilino ha diritto a una riduzione proporzionata dell’affitto. È importante ricordare che non si tratta di una concessione del locatore, ma di un diritto legale previsto dal Codice Civile (art. 1584).
Come presentare la richiesta e tutelarsi
La domanda di riduzione dell’affitto deve essere inviata al proprietario tramite comunicazione scritta, preferibilmente con raccomandata A/R o tramite PEC, in modo da avere una prova della richiesta. Nella lettera è necessario indicare con chiarezza i problemi riscontrati, descrivere i vizi o le limitazioni e richiamare i riferimenti normativi.
La riduzione può essere richiesta dal momento in cui si manifestano i problemi, quindi anche con effetto immediato. È consigliabile allegare documentazione fotografica o relazioni tecniche per dimostrare l’effettiva condizione dell’immobile. In caso di mancata risposta o rifiuto da parte del locatore, l’inquilino può rivolgersi a un avvocato o alle associazioni di tutela degli inquilini (come Sunia, Sicet o Uniat), che offrono assistenza e, se necessario, supporto in sede legale.
La riduzione dell’affitto rappresenta un aiuto concreto per chi vive in immobili con problemi strutturali o limitazioni d’uso. Gli inquilini hanno il diritto di abitare in case idonee e sicure e, se questo non avviene, possono ottenere una riduzione proporzionata del canone. Agire tempestivamente, comunicare in forma scritta e documentare i disagi sono passaggi fondamentali per far valere i propri diritti.