Riforma concorsi universitari: cresce il potere dell'ANVUR?

Analisi del DDL sui concorsi universitari. Cambiano le regole per il reclutamento dei docenti, ma crescono i dubbi sul ruolo dell'ANVUR e sulla cooptazione.

15 giugno 2025 19:33
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Il DDL sui concorsi universitari punta a semplificare le carriere, ma accende il dibattito. La proposta abolisce l'Abilitazione Scientifica Nazionale (ASN), ma secondo le critiche potrebbe rafforzare il controllo dell'ANVUR e non risolvere il problema della cooptazione locale.

Obiettivi della nuova riforma sui concorsi universitari

Il nuovo disegno di legge per il reclutamento accademico, illustrato da Marco Mancini, mira a una revisione del sistema. Gli obiettivi dichiarati sono la semplificazione e l'accelerazione delle carriere per i docenti universitari, attraverso l'abolizione dell'Abilitazione Scientifica Nazionale (ASN). La semplificazione riguarderebbe anche i concorsi locali, con commissioni formate da quattro membri sorteggiati e un membro interno, e l'introduzione di una valutazione periodica del docente neoassunto.

Il ruolo centrale dell'ANVUR

Nonostante l'abolizione dell'ASN, le critiche sollevate da diverse associazioni, tra cui l'ANDU, evidenziano un potenziale rafforzamento dell'ANVUR. L'Agenzia, infatti, avrebbe il compito di definire i requisiti di produttività e qualificazione scientifica necessari per accedere ai concorsi. Questo, secondo i detrattori, non farebbe che spostare il potere di filtro dalle commissioni ASN all'Agenzia stessa, mantenendo un forte controllo centralizzato sulla ricerca e sulle carriere accademiche.

Il nodo irrisolto della cooptazione

Una delle maggiori criticità evidenziate nel dibattito riguarda il meccanismo di cooptazione. Si sostiene che le nuove commissioni di valutazione, pur prevedendo una maggioranza di membri esterni sorteggiati, non risolverebbero il problema del "localismo". La presenza di un solo membro interno, secondo le voci critiche, sarebbe sufficiente a orientare la scelta verso candidati preselezionati, vanificando la trasparenza dei concorsi locali e la responsabilità diretta degli atenei.

Scenari alternativi e confronto con la Francia

Mentre in Italia si discute su come riformare il sistema mantenendo un ente di valutazione centrale, il parlamento francese ha recentemente votato per l'abolizione del suo omologo, l'HCERES, accusato di eccessiva burocratizzazione. Sul fronte delle proposte alternative, l'ANDU suggerisce l'adozione di un reclutamento nazionale con commissioni interamente sorteggiate, per garantire un reale superamento delle logiche di appartenenza e promuovere il merito in modo oggettivo.

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