Rimborsi 730: quando l’Agenzia li blocca

Rimborsi 730: quando l’Agenzia delle Entrate può bloccarli, le novità sui controlli dal 2025 e cosa cambia per i contribuenti.

04 settembre 2025 08:05
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Chi ha presentato il modello 730 entro il 30 settembre può ricevere i rimborsi 730 già in busta paga o nel cedolino. Tuttavia, in alcuni casi l’Agenzia delle Entrate può bloccarli, in via temporanea o definitiva, per controlli o per debiti fiscali pendenti.

Rimborsi 730 e nuovi controlli dal 2025

I rimborsi 730 superiori a 4.000 euro possono essere bloccati per verificare eventuali debiti o incongruenze. Con la novità del 2025, la soglia di controllo è fissata a 500 euro: in questi casi, l’Agenzia delle Entrate deve verificare la presenza di cartelle esattoriali. Se emergono debiti, il contribuente riceve una proposta di compensazione e ha 60 giorni per rispondere. Anche in caso di rifiuto, le somme restano bloccate fino al 31 dicembre dell’anno successivo, tempo in cui l’agente della riscossione può avviare azioni esecutive.

Come funziona il blocco preventivo

Il blocco preventivo dei rimborsi scatta se il modello presenta rischi fiscali o incongruenze. In questi casi, il rimborso non arriva tramite datore di lavoro o ente pensionistico, ma viene gestito direttamente dall’Agenzia delle Entrate. L’erogazione deve comunque avvenire entro sei mesi dalla scadenza per la presentazione della dichiarazione, quindi entro fine marzo dell’anno successivo.

Quando partono i controlli

I controlli sui rimborsi 730 possono partire se:

  • ci sono incoerenze rispetto a CU, F24 o dichiarazioni precedenti;
  • l’importo da rimborsare supera i 4.000 euro;
  • emergono anomalie già riscontrate negli anni precedenti.

Non tutti i rimborsi vengono bloccati automaticamente: se il contribuente è considerato affidabile o le somme sono giustificate, il pagamento prosegue regolarmente senza ritardi

I rimborsi 730 possono essere bloccati dall’Agenzia delle Entrate quando emergono debiti iscritti a ruolo o incoerenze nei dati dichiarati. Questo non significa però che ogni rimborso sia automaticamente sospeso: molto dipende dall’affidabilità del contribuente e dalla correttezza delle informazioni fornite. Chi presenta una posizione fiscale regolare, senza cartelle esattoriali pendenti e con rimborsi giustificati, in genere riceve le somme spettanti nei tempi ordinari.

Al contrario, i contribuenti con situazioni fiscali poco chiare o con anomalie riscontrate in passato potrebbero subire controlli più approfonditi e ritardi nell’erogazione. L’obiettivo dei controlli non è penalizzare i cittadini onesti, ma prevenire frodi, errori e indebiti vantaggi fiscali.

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