Rimuginio: pensare troppo non risolve i problemi, anzi...

Il rimuginio è un pensiero negativo e ripetitivo che non risolve i problemi, ma alimenta l'ansia. Ecco la differenza con il problem-solving efficace.

01 agosto 2025 22:56
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Il rimuginio è un pensiero ripetitivo e negativo che alimenta ansia e stati emotivi spiacevoli. Lungi dall'essere una strategia utile per risolvere i problemi, questo processo mentale consuma le nostre energie e ci intrappola in scenari catastrofici. È fondamentale distinguerlo dal costruttivo problem-solving per ritrovare il benessere.

Cos'è il rimuginio

Il rimuginio si definisce come uno stile di pensiero verbale, astratto e perseverante, focalizzato su contenuti negativi e preoccupazioni. Questo fenomeno mentale cattura completamente le nostre risorse attentive, isolandoci in un ciclo di pensieri ripetitivi che, anziché portare a soluzioni, amplifica l'ansia e mantiene stati emotivi negativi. Molte persone lo sperimentano come una modalità di pensiero costante e difficilmente controllabile, che si attiva con grande frequenza e si associa a sintomi ansiosi e a una visione pessimistica del futuro, spesso priva di dettagli concreti e carica di immagini negative.

Le false credenze sul rimuginio

Chi tende a rimuginare è spesso convinto che questo processo sia utile per prepararsi ad affrontare situazioni temute. Esiste la credenza disfunzionale che pensare e ripensare a tutti i possibili scenari negativi possa rendere più pronti a gestire le difficoltà. In realtà, questa convinzione è un'illusione che mantiene la persona in uno stato di emozione negativa persistente. Tale atteggiamento, inoltre, nasconde una scarsa fiducia nelle proprie capacità di affrontare gli imprevisti nel momento in cui si presentano e di tollerare le emozioni che ne derivano. Il pensiero perseverante non è quindi un alleato, ma un ostacolo.

Differenza tra rimuginio e problem-solving

È un errore comune confondere il rimuginio con il problem-solving. Mentre il primo è un circolo vizioso che non genera soluzioni concrete ma solo fatica emotiva e psicofisica, il secondo è un processo strutturato e orientato al futuro. Il problem-solving si articola in fasi precise: identificazione del problema, raccolta di informazioni, ricerca di soluzioni, valutazione e attuazione. A differenza del rimuginio, che spesso si attiva in modo automatico e involontario, il problem-solving è un’attività deliberata. È possibile imparare a interrompere il pensiero ripetitivo attraverso strategie di regolazione emotiva e consapevolezza.

Il rimuginio in sintesi...

In conclusione, il rimuginio è un processo mentale dannoso che non aiuta a trovare soluzioni, ma intensifica ansia e stress. Imparare a distinguerlo dal problem-solving e adottare strategie mirate per gestirlo è essenziale per il proprio benessere psicologico e per affrontare le sfide della vita in modo più efficace e sereno.

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