Rinnovo CCNL Istruzione e Ricerca: riparte la trattativa, con la novità dei 'premi di rendimento'
Riparte la trattativa del rinnovo del CCNL 2022/24: aumenti medi di 150 euro per i docenti e 130 euro per il personale Ata. Le novità e le richieste sindacali.
Riprendono le trattative per il rinnovo del CCNL 2022/24 (Contratto collettivo nazionale di lavoro) del comparto Istruzione e Ricerca per il triennio 2022-2024. Domani è previsto un nuovo incontro tra l'Aran, l'agenzia che rappresenta il governo nei rinnovi contrattuali, e i sindacati di categolria. Il rinnovo coinvolge circa 1,3 milioni di lavoratori tra docenti, personale Ata e amministrativi.
Gli aumenti previsti e le richieste sindacali utili al rinnovo del CCNL
Grazie ai 3 miliardi di euro stanziati nell'ultima legge di Bilancio, i docenti delle scuole avranno un aumento medio mensile di 150 euro lordi, mentre per le università si attesterà a 142 euro e a 211 euro per gli enti di ricerca. Il personale Afam riceverà 174 euro, mentre per il personale Ata l'aumento sarà di 130 euro. Tuttavia, Cgil e Uil chiedono risorse aggiuntive per contrastare l’inflazione, che ha superato il 16% negli ultimi anni, mentre l’attuale incremento copre solo il 6%. Le sigle sindacali propongono anche di detassare gli aumenti e di attingere ai fondi già previsti per il prossimo triennio per potenziare ulteriormente le retribuzioni.
Le tempistiche e i nodi ancora aperti
Il rinnovo interessa una vasta platea di lavoratori, ma resta il problema del divario retributivo con altri comparti pubblici: i docenti guadagnano fino a 6.000 euro in meno all’anno rispetto ai colleghi delle Funzioni Centrali. L’obiettivo del governo è chiudere la trattativa entro il 2025, anche se gli aumenti effettivi potrebbero arrivare in busta paga dopo 4-5 mesi dalla firma del contratto. I sindacati chiedono un inquadramento retributivo unico per i docenti di tutti i gradi scolastici e l’adeguamento degli scatti di anzianità, con il raggiungimento del livello massimo di stipendio al 25° anno di servizio. In discussione anche la possibilità di ridurre l’orario di lezione per i docenti senior e l’introduzione dei buoni pasto giornalieri.
Premi di rendimento e risorse per il futuro: le novità del CCNL Istruzione e Ricerca
L’atto di indirizzo del ministro Valditara prevede premi economici per i docenti che completano corsi di formazione triennali con esito positivo. L’incentivo varia tra il 10% e il 20% dello stipendio e, dopo tre trienni completati con successo, è previsto un assegno annuale fisso. I sindacati valutano positivamente lo stanziamento di fondi anche per i contratti futuri: 1,7 miliardi per il 2025, 3,5 miliardi per il 2026 e 5,5 miliardi per il 2027, con ulteriori fondi già previsti fino al 2030.