Riscatto della laurea: i vantaggi per la pensione, ma a quali costi?

Analizziamo il riscatto della laurea per capire se trasformare gli anni di studio in contributi sia una strategia conveniente e sostenibile.

21 novembre 2025 16:00
Riscatto della laurea: i vantaggi per la pensione, ma a quali costi? - Riscatto della laurea
Riscatto della laurea
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Il riscatto della laurea rappresenta un'opzione strategica fondamentale per chi desidera trasformare gli anni di studio universitario in anzianità contributiva utile. In un panorama previdenziale sempre più incerto e dinamico, questo strumento permette concretamente di anticipare la pensione o di incrementare l'importo dell'assegno mensile futuro. Tuttavia, prima di inoltrare la domanda all'ente previdenziale, risulta essenziale valutare con estrema attenzione il rapporto tra i costi da sostenere e i benefici reali che si otterranno al termine della carriera.

Funzionamento del riscatto della laurea

Il meccanismo consente di valorizzare il periodo legale del corso di studi, convertendolo in anni contributivi effettivi validi a tutti gli effetti previdenziali. L'obiettivo primario è colmare i vuoti temporali, permettendo al lavoratore di raggiungere prima i requisiti necessari per la pensione anticipata o di vecchiaia. Versando un onere di riscatto all'INPS, si ottiene una copertura assicurativa retroattiva per gli anni in cui si era studenti. Tale operazione non serve solo ad accorciare le tempistiche lavorative, ma può anche incrementare l'importo dell'assegno pensionistico finale, rafforzando in modo significativo il montante contributivo accumulato durante l'intera carriera professionale.

Requisiti dei titoli e calcolo dei costi

Non tutti i titoli accademici sono ammessi: la normativa vigente include le lauree, i dottorati di ricerca e i diplomi AFAM, escludendo però tassativamente gli anni fuori corso. L'onere economico da sostenere varia in modo sostanziale in base al periodo: per gli anni collocati nel sistema contributivo esiste il riscatto agevolato, che prevede un costo fisso annuale molto più contenuto rispetto al metodo ordinario, calcolato invece in percentuale sull'ultima retribuzione imponibile. La spesa totale può essere comodamente dilazionata in rate mensili senza interessi per un massimo di dieci anni, garantendo una sostenibilità finanziaria che facilita l'accesso alla misura anche ai lavoratori più giovani.

Le cifre

Ecco come calcolare l'importo da versare e dilazionarla in 120 rate (10 anni):

  • come percentuale dello stipendio annuo lordo (Riscatto ordinario): se un dipendente privato guadagna 30mila euro lordi all’anno, si applica un’aliquota del 33% e il riscatto di laurea costerà 9.900 euro per anno di studio;

  • come importo fisso (Riscatto agevolato): 6.123,15 euro per ogni anno di corso.

La somma da pagare può essere rateizzata fino a 120 rate mensili, ovvero in 10 anni.

Valutare la convenienza dell'investimento

Stabilire se questa operazione sia realmente vantaggiosa impone un'analisi rigorosa della propria storia lavorativa. Non sempre, infatti, anticipare l'uscita dal lavoro giustifica l'importante esborso economico richiesto, soprattutto se l'incremento netto della pensione risulta marginale. Gli esperti del settore consigliano vivamente di utilizzare il simulatore ufficiale INPS, uno strumento digitale indispensabile per stimare i costi e proiettare i benefici futuri. Una valutazione tecnica accurata evita investimenti a perdere, focalizzandosi esclusivamente sulle opzioni che assicurano un concreto vantaggio previdenziale e un ritorno economico misurabile nel lungo periodo.

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