Robot umanoidi: sempre più presenti nelle catene di montaggio industriali

I robot umanoidi sono sempre più presenti nelle fabbriche. Dalla BMW alla Cina, ecco come cambierà il lavoro nell’era dell’automazione industriale.

02 giugno 2025 10:05
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Robot umanoidi nelle industrie
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La presenza di robot umanoidi nelle catene di montaggio non è più solo un’ipotesi futuristica. Un recente video diffuso prima di un annuncio ufficiale del CEO di Figure mostra il robot Figure 02 impegnato in compiti di precisione: recupera componenti metallici da un ripiano mobile e li posiziona su una saldatrice. Attualmente, secondo quanto riportato da Fortune, il robot è operativo in uno stabilimento BMW dove si assemblano i pannelli di lamiera per la struttura delle automobili. Si tratta ancora di un impiego circoscritto e lontano da operazioni completamente automatizzate, ma rappresenta comunque un primo passo concreto verso un'integrazione più ampia dei robot umanoidi nei processi industriali occidentali.

Dalla sperimentazione occidentale all'accelerazione cinese

La collaborazione tra BMW e Figure segna il primo esperimento di questo tipo in ambito automobilistico in Occidente, ma altrove, soprattutto in Cina, la corsa all’automazione robotica è già in pieno svolgimento. Il governo cinese ha fissato un obiettivo ambizioso: diventare leader mondiale nello sviluppo e nell’adozione di robot umanoidi entro il 2027. Durante la World Robot Conference 2024 di Pechino sono stati presentati oltre venti modelli, capaci di movimenti sempre più naturali e dotati di sistemi di apprendimento in tempo reale. Aziende come NIO e FAW-Volkswagen hanno già integrato robot come il Walker S di UBTech nelle fasi produttive, dal controllo qualità all’applicazione dei loghi, dimostrando come in Asia l'automazione sia già realtà e non più semplice sperimentazione.

Un impatto crescente sul mercato del lavoro

L’automazione industriale non è più solo una tendenza: è una trasformazione già in corso che coinvolge l’intera economia globale. Secondo Goldman Sachs, il mercato dei robot umanoidi potrebbe valere 38 miliardi di dollari entro il 2035. Ancora più significative le stime di Citibank, secondo cui entro il 2050 ci saranno oltre 600 milioni di robot umanoidi in attività. Entro il 2030, fino al 15% dei posti di lavoro nel mondo potrebbe essere sostituito dall’automazione. Tuttavia, questa rivoluzione non colpisce tutti allo stesso modo: i lavoratori con basso livello di istruzione e impegnati in mansioni ripetitive sono i più esposti al rischio di sostituzione.

Nuove professioni all’orizzonte, ma non per tutti

Sebbene l'automazione elimini molte professioni, ne creerà anche di nuove. Il World Economic Forum prevede che a fronte di 75 milioni di posti di lavoro automatizzati, ne nasceranno 133 milioni in nuovi settori, spesso legati alla gestione, programmazione e manutenzione dei sistemi automatizzati. Tuttavia, esiste una forte discrepanza tra i lavori che spariscono – generalmente accessibili anche senza formazione avanzata – e quelli che emergono, che richiedono competenze specializzate. Per molte persone, il passaggio da mansioni manuali a ruoli tecnici e digitali appare quasi impossibile, rendendo questa transizione uno dei nodi più critici del futuro del lavoro.

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