RPD docenti: ricorso ANIEF per il recupero per i supplenze brevi
RPD docenti: confermato il diritto per i precari con contratti brevi e Covid. Ecco la procedura per agire legalmente e ottenere le somme con ANIEF.
Una recente interpretazione giurisprudenziale ha aperto nuove possibilità per il personale scolastico riguardanti la retribuzione professionale docenti. Chi ha stipulato contratti per supplenze brevi e saltuarie o incarichi legati all'emergenza Covid può ora reclamare spettanze precedentemente negate. La Suprema Corte ha infatti riconosciuto il diritto a percepire il compenso accessorio di circa 174 euro mensili, equiparando di fatto il trattamento economico dei precari a quello del personale di ruolo.
Il diritto alla retribuzione professionale docenti
La normativa scolastica prevede una specifica indennità, nota come RPD, che ammonta a circa 174,50 euro mensili. Storicamente, l'interpretazione ministeriale ha limitato l'erogazione di tale somma esclusivamente al personale assunto a tempo indeterminato o con contratti di durata annuale (scadenza al 31 agosto o al 30 giugno). Tuttavia, tale prassi ha creato una evidente disparità di trattamento a danno di migliaia di insegnanti precari impiegati per periodi inferiori. A sanare questa situazione è intervenuta la Corte di Cassazione, la quale ha stabilito un principio fondamentale: la natura temporanea del rapporto di lavoro non giustifica un trattamento retributivo deteriore. Il pronunciamento dei giudici di legittimità conferma, dunque, che la mancata corresponsione dell'emolumento per i contratti brevi è illegittima, aprendo la strada a numerosi ricorsi per il recupero delle somme arretrate non percepite durante il servizio.
ANIEF: requisiti per avviare il ricorso RPD docenti
L'azione legale di ANIEF è rivolta a una platea specifica di lavoratori della scuola che, nel corso della propria carriera, hanno subito la mancata erogazione del compenso accessorio. Possono aderire al ricorso sia i docenti attualmente di ruolo, per il servizio pre-ruolo svolto, sia il personale precario che ha sottoscritto contratti per supplenze temporanee. Nello specifico, l'iniziativa tutela coloro che hanno lavorato con contratti diversi da quelli annuali, includendo esplicitamente le cosiddette supplenze Covid, attivate durante il periodo pandemico per far fronte alle esigenze straordinarie degli istituti. È fondamentale sottolineare che la normativa vigente continuerebbe a escludere queste categorie se non fosse per l'intervento giurisprudenziale; pertanto, il ricorso rappresenta l'unico strumento efficace per far valere il diritto alla parità retributiva sancito dai tribunali e recuperare le mensilità maturate e non pagate dall'amministrazione.
Modalità operativa e adesione al sindacato ANIEF
Per avviare correttamente l'iter di recupero del credito, è necessario seguire una procedura formale precisa volta a interrompere i termini di prescrizione. Il primo passo obbligatorio consiste nell'invio di una diffida al Ministero dell'Istruzione e del Merito. Tale documento, predisposto dall'ufficio legale del sindacato, deve essere trasmesso tramite raccomandata A/R o Posta Elettronica Certificata (PEC). È essenziale che il ricorrente conservi con cura la copia della diffida e le relative ricevute di invio e consegna, in quanto costituiranno prova documentale indispensabile al momento del deposito del ricorso in tribunale. Per quanto riguarda i costi, l'azione è promossa da ANIEF; l'adesione al ricorso è totalmente gratuita, ma è subordinata alla iscrizione al sindacato. Questa formula permette agli insegnanti di accedere alla tutela legale necessaria per rivendicare i propri diritti senza dover anticipare onerose spese processuali.