San Giuliano Milanese, insegnanti in protesta a mensa: il Comune risparmia sui loro pasti

L'amministrazione di San Giuliano Milanese taglia i pasti agli insegnanti per risparmiare. Cresce la protesta dei docenti.

A cura di Scuolalink Scuolalink
01 novembre 2025 14:30
San Giuliano Milanese, insegnanti in protesta a mensa: il Comune risparmia sui loro pasti - Mensa scolastica
Mensa scolastica
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Clima di tensione a San Giuliano Milanese, dove gli insegnanti delle scuole protestano contro la decisione dell'amministrazione comunale. L'oggetto del contendere è il servizio mensa, ridotto per i docenti. La misura, adottata per evitare aumenti alle famiglie, prevede un pasto limitato. Questo ha scatenato forti proteste da parte del corpo docente, che denuncia un trattamento umiliante.

La decisione del comune e il nuovo menù

La controversia nasce da una precisa scelta dell'amministrazione comunale di San Giuliano Milanese. Per contenere i costi del servizio di refezione scolastica ed evitare di gravare sui bilanci delle famiglie, l'ente ha imposto una drastica riduzione dei pasti destinati ai docenti. Concretamente, gli insegnanti che usufruiscono della mensa non riceveranno più un pasto completo. Il nuovo regime alimentare esclude secondo piatto, contorno e pane. Ai docenti verranno serviti esclusivamente un primo piatto e della frutta. Questa "dieta forzata", come è stata definita, è stata immediatamente percepita come un'imposizione inaccettabile da parte del personale scolastico.

La protesta degli insegnanti e il senso di umiliazione

La reazione dei docenti non si è fatta attendere. Le proteste evidenziano un profondo malcontento che va oltre la semplice questione alimentare. Anna Castriciano, docente, ha definito la misura un'imposizione inaccettabile. Le parole di Giuditta Samarani, insegnante presso la scuola primaria Leonardo Da Vinci, riassumono il disagio collettivo. La docente ha dichiarato di sentirsi svilita nel proprio ruolo. Un sentimento aggravato dalla vergogna provata di fronte agli alunni. Proprio i bambini, secondo la testimonianza, sono stati i primi a notare la differenza, ponendo domande e commentando la palese disparità di trattamento subita dai loro insegnanti.

Le criticità nutrizionali del pasto ridotto

Oltre all'aspetto etico e professionale, emergono serie preoccupazioni sulla salubrità del menù imposto. La questione è stata sottoposta all'analisi di una nutrizionista. Il parere tecnico ha confermato i dubbi: il pasto così composto risulta palesemente non bilanciato. La critica principale riguarda la totale assenza di adeguate fonti proteiche, essenziali per un pasto completo e per sostenere le energie necessarie all'insegnamento. La mancanza di proteine, eliminando secondi piatti e contorni, rende la dieta squilibrata e potenzialmente inadeguata per chi deve affrontare un intero pomeriggio di lavoro scolastico.

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