Sanità integrativa: estesa a docenti e ATA precari
Sanità integrativa estesa a 235mila docenti e ATA precari con nuovi fondi: dal 2026 copertura sanitaria anche per i contratti fino al 30 giugno.
Con il nuovo Decreto Scuola n.127 del 9 settembre, la sanità integrativa sarà estesa anche ai docenti e al personale ATA precario con contratto fino al 30 giugno. Grazie a un finanziamento aggiuntivo di 15 milioni di euro annui, circa 235.000 lavoratori scolastici avranno diritto a una copertura sanitaria, superando così la precedente esclusione dei precari e accogliendo le richieste dei sindacati.
La platea dei beneficiari per la sanità integrativa
L’intervento del ministero consente di estendere la polizza sanitaria integrativa a 195.000 docenti e 40.000 unità di personale ATA precario, con contratto a tempo determinato fino al 30 giugno. Ogni lavoratore riceverà una polizza dal valore di 64 euro annui. Questa misura rappresenta una risposta concreta alle pressioni sindacali e alle recenti sentenze che impongono l’equiparazione dei precari ai docenti di ruolo.
Il provvedimento, che inizialmente lasciava esclusi i contratti a termine, evita così l’apertura di numerosi ricorsi e riduce il divario tra personale stabile e temporaneo. In questo modo si riconosce il diritto alla tutela sanitaria anche a chi garantisce continuità didattica senza godere degli stessi benefici contrattuali.
I fondi stanziati e le prospettive future
Il nuovo finanziamento di 15 milioni di euro annui è valido dal 2026 al 2029, mentre dal 2030 sono già previsti ulteriori fondi destinati al miglioramento dell’offerta formativa. Il ministero ha dunque scelto di investire in sanità integrativa come misura di equità, ampliando la platea a tutti i lavoratori scolastici.
Intanto, a fine settembre è atteso un nuovo confronto con i sindacati per il rinnovo del contratto scuola. Tra i temi centrali restano gli aumenti di stipendio e l’introduzione dei buoni pasto, che richiederanno ulteriori risorse economiche. La copertura sanitaria integrativa rappresenta però un primo passo per migliorare le condizioni complessive di docenti e ATA, sia di ruolo che precari.
L’estensione della sanità integrativa a docenti e ATA precari segna un passo importante verso l’equità nel settore scolastico. Con i nuovi fondi stanziati, 235.000 lavoratori avranno una copertura che riduce le disparità e anticipa i futuri interventi contrattuali, inclusi aumenti retributivi e ulteriori benefici.