Sanzioni disciplinari studenti: ci sono le nuove regole, ma non le strutture convenzionate

A settembre le nuove sanzioni disciplinari per gli studenti. Tuttavia, ancora mancano gli elenchi delle strutture convenzionate per le attività di recupero.

22 agosto 2025 20:56
Sanzioni disciplinari studenti: ci sono le nuove regole, ma non le strutture convenzionate - Voto in condotta
Voto in condotta
Condividi

Dal nuovo anno scolastico cambiano le sanzioni disciplinari per gli studenti, ma l'incertezza regna sovrana. La riforma voluta dal ministro Valditara prevede attività di recupero in strutture convenzionate per le sospensioni lunghe. Tuttavia, a pochi giorni dall'inizio della scuola, gli elenchi di tali enti non sono ancora stati definiti, creando un vuoto normativo che mette in difficoltà gli istituti.

L'incognita delle strutture convenzionate per il recupero

La principale novità della riforma riguarda le sospensioni superiori ai due giorni. In questi casi, lo studente dovrà essere coinvolto in attività di "cittadinanza solidale" presso enti specifici. La responsabilità di individuare queste strutture e stipulare le necessarie convenzioni è stata delegata agli Uffici Scolastici Regionali (USR). Nonostante l'annuncio, ad oggi, una ricerca sui portali dei principali USR non mostra alcuna pubblicazione di elenchi o accordi, lasciando le scuole senza strumenti operativi per applicare le nuove sanzioni disciplinari. Questa mancanza di direttive rischia di paralizzare l'intero impianto della riforma Valditara.

Sanzioni disciplinari: il rischio di una partenza a vuoto

L'assenza di un quadro chiaro sulle modalità applicative delle nuove sanzioni disciplinari genera forte preoccupazione tra i dirigenti scolastici. L'iter burocratico per la stipula di protocolli d'intesa e convenzioni richiede tempo e procedure complesse, difficilmente gestibili a ridosso dell'avvio dell'anno scolastico. Il timore concreto è che, per evitare complicazioni e possibili ricorsi da parte delle famiglie, i consigli di classe possano decidere di non applicare le sospensioni superiori ai due giorni. Questa scelta, di fatto, vanificherebbe uno dei pilastri della riforma, limitando l'intervento disciplinare per non incorrere in difficoltà gestionali insormontabili.

Conseguenze per il sistema scolastico

L'incertezza normativa potrebbe portare a una disapplicazione di fatto delle nuove regole relativamente alle sanzioni disciplinari, minando l'autorevolezza dell'intervento ministeriale. A due anni dai primi annunci, il rischio è che una misura pensata per responsabilizzare gli studenti si trasformi in un boomerang. Senza indicazioni precise e strumenti concreti, le scuole si trovano in una posizione di stallo. La gestione dei percorsi di recupero, pensati come un'alternativa costruttiva alla semplice sospensione, appare al momento un obiettivo di difficile, se non impossibile, attuazione, lasciando un vuoto nell'efficacia delle sanzioni disciplinari.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail