Sciopero scuola, Tassella (SBC): 'La bassa adesione indebolisce i docenti'
L'esito dello sciopero scuola riduce il potere contrattuale degli insegnanti, rendendo più difficile il dialogo per i futuri aumenti.
Il fallimento del recente sciopero scuola segna un punto di non ritorno per la categoria. La bassa partecipazione evidenzia una crisi che sancisce l'irrilevanza politica dei docenti, minando alla base ogni richiesta di miglioramento economico e la forza contrattuale necessaria per il futuro.
Le cause della mancata partecipazione
L'analisi dei dati sull'astensione dal lavoro rivela uno scenario preoccupante per il mondo dell'istruzione. Sebbene molti docenti giustifichino l'assenza dalle piazze citando una diffusa mancanza di fiducia verso le sigle sindacali, questa appare come una motivazione parziale. Il vero ostacolo, secondo gli osservatori, è di natura economica: la volontà di evitare la trattenuta stipendiale prevista per chi sciopera. Di conseguenza, la protesta si è spostata dalle piazze ai social network, dove l'indignazione rimane virtuale, rumorosa ma priva di un impatto reale sulle decisioni governative.
Sciopero scuola e conseguenze dirette
L'insuccesso dello sciopero scuola ha consegnato al Governo e all'opinione pubblica un'immagine di estrema fragilità. La categoria appare divisa, capace di lamentarsi online ma non di unirsi in una lotta sindacale concreta e condivisa. Questo atteggiamento riduce drasticamente le possibilità di ottenere adeguamenti salariali significativi. Affidarsi esclusivamente a strumenti alternativi, come le raccolte firme o i ricorsi giudiziari, si è rivelato storicamente inefficace, come dimostrano le vertenze del passato (ad esempio il blocco 2013) che si sono risolte in un nulla di fatto per le retribuzioni docenti.
Prospettive per il rinnovo contrattuale
Senza una mobilitazione massiccia e coordinata, il potere negoziale degli insegnanti è ormai ai minimi storici. Per tentare di invertire la rotta ed evitare l'emarginazione politica, è necessario un cambio di paradigma che superi l'individualismo attuale:
Abbandonare la logica sterile del dissenso virtuale;
Ricostruire una solida coscienza di classe;
Accettare il costo della protesta per ottenere risultati tangibili.
Solo dimostrando una reale coesione il personale scolastico potrà sperare di riaprire un confronto serio nelle sedi istituzionali sul sistema scolastico.
Il post di Libero Tassella
SBC: con il fallimento dello sciopero un milione di insegnanti si condannano all'irrilevanza politica. Gli insegnanti possono pure prendersela con il sindacato che ha indetto lo sciopero e parlare della loro mancanza di fiducio verso il sindacato per giustificare il fallimento dello sciopero di cui sono i veri respondabili.
Il problema è che ora sono politicamente e contrattualmente parlando ancora più deboli.
Ecco gli insegnanti si sono rivelati al Governo e all'opinione pubblica, lamentosi e capaci di riempire di commenti i social , ma del tutto incapaci di lottare e soprattutto di scioperare perché non vogliono la trattenuta.
Ma perché a questa gente bisognerebbe aumentare le retribuzioni?
Hanno introiettato ormai che possono ottenere qualcosa senza lottare con una raccolta di firme o un ricorso ( vedi blocco 2013 risolto in un nulla) bene questo qualcosa è il nulla.
Libero Tassella SBC
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