Scuola Emilia-Romagna: meno 191 posti nel 2025/2026, la Cisl denuncia i tagli al personale scolastico
Tagli alla scuola in Emilia-Romagna: -191 posti nel 2025/2026. Cisl denuncia il rischio di classi sovraffollate e chiede investimenti sul personale.


La Legge di Bilancio 2024 ha introdotto nuovi tagli all’organico scolastico. In Emilia-Romagna, l’anno scolastico 2025/2026 si aprirà con 191 posti comuni in meno nella scuola statale. La riduzione riguarda tutti gli ordini di istruzione, con un impatto maggiore sulla scuola primaria.
Cisl Scuola: “Tagli irragionevoli, servono investimenti”
Il segretario regionale della Cisl Scuola Emilia-Romagna, Luca Battistelli, ha espresso forte preoccupazione per la situazione: "Ancora una volta il personale scolastico viene sacrificato per logiche numeriche, ignorando la crescente complessità delle scuole e il bisogno urgente di una scuola inclusiva e di qualità" Battistelli sottolinea che, nonostante il calo demografico, il Governo avrebbe dovuto cogliere l’occasione per ridurre il numero di alunni per classe, migliorando così la qualità dell’insegnamento e la sicurezza nelle scuole.
Calo demografico: 6.000 studenti in meno
Nel 2025/2026, la regione registra oltre 6.000 iscrizioni in meno rispetto all’anno precedente. La scuola primaria subisce la flessione più marcata, ma il calo interessa anche gli altri gradi scolastici.
Tutte le province, eccetto Parma, mostrano una decrescita:
Tagli per provincia:
- Bologna: –51 posti
- Reggio Emilia: –35 posti
- Ravenna: –26 posti
- Modena: –24 posti
- Forlì/Cesena: –21 posti
- Rimini: –20 posti
- Ferrara: –10 posti
- Piacenza: –7 posti
- Parma: +5 posti (unico aumento)
La Cisl propone un piano per rilanciare la scuola
Il sindacato evidenzia che classi più numerose compromettono la didattica e aggravano le condizioni di lavoro dei docenti. Servono misure concrete per:
- Bloccare i tagli lineari all’organico scolastico
- Utilizzare il calo demografico come leva per migliorare la qualità
- Tutelare i plessi scolastici periferici e le realtà più fragili
Inoltre, la Cisl chiede tempi più distesi per le operazioni di organico e mobilità, evitando pressioni amministrative e garantendo decisioni più accurate. Le scelte ministeriali penalizzano ulteriormente il sistema scolastico emiliano-romagnolo, già alle prese con carichi di lavoro crescenti. La Cisl Scuola rilancia la sua proposta: investire nel personale per garantire una scuola pubblica di qualità, realmente inclusiva e sostenibile.