Scuola in prima linea contro le dipendenze: stanziati un milione di euro per la formazione docenti

Allarme dipendenze tra i giovani: record di gioco d’azzardo, Internet e videogame. Il governo investe un milione per formare i docenti.

24 giugno 2025 22:25
Scuola in prima linea contro le dipendenze: stanziati un milione di euro per la formazione docenti - Dipendenza da smartphone
Dipendenza da smartphone
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La Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze 2024 lancia un grido d’allarme: i giovani italiani sono sempre più coinvolti in comportamenti a rischio legati alle dipendenze, al gioco d’azzardo, ai videogame e all’uso compulsivo di Internet. I dati raccolti dal Dipartimento per le Politiche antidroga delineano uno scenario preoccupante, che chiama in causa il mondo della scuola, le famiglie e le istituzioni.

Una classe tipo: il riflesso del malessere giovanile

Immaginiamo una classe di 25 studenti. Di questi, 15 hanno già scommesso almeno una volta nella vita. Sette lo fanno regolarmente. Due ragazzi sono dipendenti dai videogame, tre non riescono a staccarsi da Internet. Non si tratta di un caso isolato, ma della rappresentazione concreta di una realtà diffusa tra gli adolescenti italiani, come documentato nella Relazione 2024 sul fenomeno delle tossicodipendenze.

Record negativo: mai così tanti giovani nell’azzardo

Nel 2024 è stato raggiunto un picco storico: oltre 1 milione e 530mila studenti – il 62% del totale – ha ammesso di aver giocato d’azzardo almeno una volta nella vita. Ancora più allarmante è il dato relativo all’ultimo anno: più di 1 milione e 420mila giovani hanno scommesso nel corso dei dodici mesi precedenti, segnando il livello più alto mai registrato in Italia. L’aumento è stato repentino: dal 2022 al 2024, il fenomeno ha subito un’accelerazione preoccupante, alimentata dalla digitalizzazione del gioco d’azzardo. Scommesse sportive online, gratta e vinci digitali, slot machine virtuali e poker via app sono facilmente accessibili anche ai minorenni, spesso senza adeguati controlli sull’età.

L’esercito invisibile delle dipendenze digitali

Accanto all’esplosione del gioco d’azzardo, emergono con forza anche le dipendenze comportamentali digitali, sempre più diffuse tra i giovani. Nel 2024, oltre 290mila studenti minorenni hanno mostrato comportamenti patologici legati ai videogame. Il disturbo da gioco (gaming disorder), riconosciuto dall’OMS come disturbo mentale, si manifesta con la perdita di controllo sul tempo di gioco, la trascuratezza delle attività quotidiane e la persistenza del comportamento nonostante le conseguenze negative.

Ancora più numerosi – oltre 320mila studenti – i giovani che presentano un uso problematico di Internet, con sintomi di astinenza digitale, isolamento sociale, privazione del sonno e umore alterato in assenza di connessione. Tra le manifestazioni più comuni spiccano la sindrome FOMO (paura di essere esclusi) e la dipendenza da social media, che spinge alcuni ragazzi a controllare notifiche e messaggi fino a 150 volte al giorno.

La scuola come presidio di libertà

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha sottolineato l’importanza di contrastare ogni forma di dipendenza attraverso l’educazione alla libertà. “La dipendenza è l’antitesi della libertà”, ha dichiarato, richiamando l’obiettivo pedagogico della scuola come luogo di emancipazione dal bisogno, dall’ignoranza e dalla servitù.

Valditara ha inoltre posto l’accento sul concetto di adultescenza, ovvero la difficoltà crescente da parte dei giovani nel conquistare una piena autonomia. Il Ministro ha invitato gli studenti a riflettere sul valore della libertà interiore e decisionale, quale antidoto contro ogni forma di vincolo psicologico o digitale. Particolare attenzione è stata riservata alla dipendenza da smartphone, indicata come causa di danni alla memoria, alla concentrazione e alla creatività. Da qui la proposta italiana a Bruxelles di limitare l’uso dei cellulari nelle classi, un’iniziativa già appoggiata da Svezia e Francia.

Il piano operativo contro le dipendenze: più formazione per i docenti

Per affrontare l’emergenza, il governo ha previsto una risposta concreta: l’articolo 8 del decreto-legge 7 aprile 2025, n. 45, convertito in legge, ha stanziato 1 milione di euro per finanziare nel 2025 percorsi formativi rivolti ai docenti delle scuole secondarie. I fondi, provenienti dal Fondo nazionale di intervento per la lotta alla droga, serviranno a potenziare le competenze degli insegnanti nella prevenzione delle dipendenze e del disagio giovanile, attraverso moduli formativi su:

  • Riconoscimento precoce dei segnali di dipendenza
  • Tecniche di intervento in classe
  • Collaborazione scuola-famiglia-servizi territoriali
  • Educazione digitale e uso consapevole della tecnologia
  • Prevenzione del gioco d’azzardo tra i minorenni

Le nuove linee guida: educazione civica contro le dipendenze

Nelle linee guida per l’educazione civica, è stato introdotto un nuovo obiettivo di competenza: la lotta contro tutte le forme di dipendenza, al pari del rispetto per gli altri e per la società. La scuola è chiamata a diventare il luogo privilegiato per intercettare i segnali di disagio giovanile e avviare strategie di intervento efficaci.

La necessità è confermata anche dall’aumento nel consumo di sostanze psicoattive tra gli adolescenti: crescono i casi di utilizzo di cocaina, allucinogeni e nuove droghe, ma anche il coinvolgimento diretto dei minorenni in reati legati allo spaccio e al consumo. Un segnale forte che richiama l’urgenza di azioni sistemiche e coordinate all’interno del sistema scolastico.

Prevenire oggi per liberare domani

I dati della Relazione 2024 non sono soltanto un campanello d’allarme, ma un invito all’azione. Combattere le dipendenze significa difendere la libertà, la salute mentale e il futuro delle nuove generazioni. La scuola, in sinergia con le famiglie e le istituzioni, ha un ruolo decisivo nel costruire una società più consapevole, autonoma e resiliente.

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