Scuola senza voti: a Pisa la sperimentazione che mette al centro la valutazione formativa

Una scuola di Pisa sperimenta valutazioni senza voti: meno ansia, più crescita. In Italia e nel mondo avanza il modello della valutazione formativa

02 luglio 2025 12:41
Scuola senza voti: a Pisa la sperimentazione che mette al centro la valutazione formativa - Il sorriso a scuola
Il sorriso a scuola
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A Pisa prende avvio una nuova sperimentazione che sostituisce i voti numerici con valutazioni scritte dettagliate. Obiettivo: ridurre l’ansia, valorizzare il percorso personale e stimolare l’autovalutazione. Un modello che riprende esperienze internazionali e si propone come rivoluzione educativa anche nel nostro sistema scolastico

Il progetto “Oltre il voto”: perché superare la valutazione numerica

Due classi prime di un liceo di Pisa avvieranno un percorso valutativo senza voti numerici, con giudizi scritti al posto dei classici numeri. La sperimentazione nasce dalla convinzione che il voto appiattisca il giudizio e provochi ansia negli studenti. I docenti promotori sottolineano come la valutazione debba tornare a essere un momento formativo, non una semplice classificazione. Scrivere un numero è più facile, spiegano, ma valutare davvero richiede un’analisi dettagliata dell’apprendimento.

Le reazioni: famiglie favorevoli ad una scuola senza voti, scuola più seria

I genitori si mostrano curiosi e in larga parte favorevoli al progetto. Per molti, questo metodo aiuta l’autovalutazione e riduce il rischio di umiliazioni legate ai brutti voti. Una mamma osserva che "l’età in cui si propone è cruciale per la crescita personale". Secondo un altro genitore, la sperimentazione migliora il dialogo scuola-famiglia e valorizza il percorso del singolo. Anche il dirigente scolastico appoggia l’iniziativa, definendola in linea con la vocazione originaria dell’istituto.

Una tendenza in crescita: tra Italia e scenari internazionali

In Italia si stanno moltiplicando le esperienze di scuola senza voti: in alcuni istituti è stata eliminata la suddivisione in quadrimestri, con pubblicazione dei voti solo a fine anno. Una rete di circa 30 scuole, con un centinaio di docenti coinvolti, sta sperimentando approcci alternativi. Il movimento è ancora agli inizi, ma viene visto come un tentativo concreto di innovazione valutativa. Il messaggio è chiaro: educare non significa classificare, ma accompagnare nella crescita.

Il modello finlandese: niente voti fino a 13 anni

All’estero, il modello della scuola senza voti è già realtà, in particolare in Finlandia. Fino ai 13 anni gli studenti non ricevono voti né possono essere bocciati, e l’intero sistema scolastico è pensato per promuovere il benessere. Le pause tra le lezioni sono obbligatorie, i compiti si fanno a scuola e il tempo libero è dedicato ad attività ricreative. La valutazione si basa su osservazioni continue e sul supporto individualizzato, un approccio che punta a far emergere il potenziale di ciascuno.

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