Scuole paritarie: scontro aperto tra Governo, sindacati e opposizione
Scontro politico sui fondi alla scuola. Il Governo Meloni punta sulle scuole paritarie, ma sindacati e M5S difendono l'istruzione pubblica e la Costituzione.


Le recenti dichiarazioni del Governo sul sostegno alle scuole paritarie hanno innescato una dura polemica. Flc Cgil e Movimento 5 Stelle accusano l'esecutivo di penalizzare l'istruzione pubblica, violando i principi costituzionali. La controversia si concentra sulla visione della libertà educativa e sulla distribuzione dei finanziamenti pubblici nel settore scolastico.
Scuole paritarie: la posizione del Governo e la libertà educativa
Dal palco del Meeting di Rimini, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha riaffermato l'impegno del suo esecutivo a garantire una piena "libertà educativa". Questo obiettivo, ha sottolineato, passa anche attraverso un intervento a sostegno delle scuole paritarie. La linea del Governo è stata ribadita dal ministro Valditara, le cui parole sull'intenzione di destinare "risorse significative" a questi istituti hanno alimentato il dibattito. La visione governativa mira a creare un sistema in cui le famiglie possano scegliere liberamente tra istruzione statale e paritaria, equiparando le due opzioni.
La critica della Cgil e il richiamo alla Costituzione
Di parere opposto è Gianna Fracassi, segretaria generale della Flc Cgil, che parla di un chiaro "pregiudizio ideologico contro la scuola statale". Secondo la sindacalista, le politiche del Governo, come l'autonomia differenziata e le scarse risorse per i contratti, indeboliscono il sistema pubblico. Fracassi ha invitato a una rilettura della Costituzione, ricordando che il primo dovere della Repubblica è istituire scuole statali per tutti. Solo in questo modo, sostiene la Cgil, si può garantire il diritto all'istruzione universale e le pari opportunità per le fasce più deboli della popolazione.
L'affondo del M5S e i dati sui finanziamenti
Anche il M5S, tramite la senatrice Vincenza Aloisio, attacca duramente l'esecutivo. Viene evidenziato come per il 2024/2025 siano stati stanziati oltre 750 milioni di euro per il comparto paritario. Questa politica, secondo il movimento, svuota le tasche dei contribuenti a favore di realtà private, minando la qualità dell'offerta pubblica. L'aumento dei finanziamenti alle paritarie, si sostiene, rende più fragile la scuola pubblica e precarizza il lavoro dei docenti. La proposta del M5S è di rafforzare il sistema statale con investimenti in edilizia, assunzioni e contratti, piuttosto che finanziare istituti privati.