Semestre filtro Medicina: boom di bocciati, è polemica sul nuovo sistema
Le percentuali di idonei crollano drasticamente costringendo gli iscritti al semestre filtro Medicina a scelte complesse in assenza di graduatorie ufficiali.
L’esordio del nuovo meccanismo di accesso ha generato incertezza e timori tra le matricole: il semestre filtro Medicina registra infatti un tasso di sbarramento inaspettato. Mentre migliaia di aspiranti camici bianchi restano in attesa di graduatorie certe, le associazioni studentesche denunciano le criticità di un sistema considerato iniquo e poco trasparente.
Le difficoltà del semestre filtro Medicina e il limbo degli studenti
La recente sessione d'esame ha messo a dura prova la tenuta psicologica delle matricole, come dimostrano le testimonianze di chi ha vissuto momenti di alta tensione. Molti studenti si trovano ora a dover decidere se accettare i risultati ottenuti o tentarne il miglioramento, compiendo una rischiosa scelta al buio in mancanza di dati comparativi ufficiali.
Il sistema attuale ha creato una situazione di stallo per i circa 53mila iscritti, costretti spesso a frequentare corsi paralleli come Biotecnologie o Farmacia per garantirsi un'alternativa. Questa organizzazione ha trasformato il periodo di studio in una corsa a ostacoli, caratterizzata da programmi vasti compressi in tempi ridotti e dalla necessità di iscriversi a una seconda facoltà.
Le modalità di valutazione, basate su quiz a risposta multipla, sono state oggetto di forti critiche per la loro incapacità di misurare l'effettiva preparazione dei candidati. La competizione tra colleghi è aumentata, mentre emerge un divario significativo tra chi proviene da un liceo scientifico e chi ha un background umanistico, evidenziando le disparità di partenza.
Il regolamento prevede tempi ristretti per lo svolgimento delle prove di Chimica, Fisica e Biologia, imponendo ritmi serrati che non ammettono errori. La decisione di rifiutare un voto comporta l'annullamento del risultato precedente, poiché il Ministero ha escluso la possibilità di conservare il punteggio migliore.
I dati sulle bocciature e il rischio di posti vacanti
L'esito del primo appello del 20 novembre ha delineato uno scenario preoccupante, con quattro studenti su cinque che non hanno superato lo sbarramento. Le proiezioni indicano che il numero di idonei potrebbe risultare inferiore ai posti disponibili, creando un paradosso in un Paese che necessita di nuovi medici.
Le statistiche preliminari pubblicate dagli atenei mostrano tassi di successo estremamente bassi nelle materie scientifiche caratterizzanti. Si stima che solo il 20% degli studenti abbia superato Biologia, mentre per Fisica la percentuale di promossi crollerebbe addirittura sotto il dieci per cento.
Per accedere alla graduatoria nazionale è necessario ottenere la sufficienza in tutte e tre le materie, un requisito che al momento sembra ostacolare la maggioranza dei candidati. Se il trend dovesse confermarsi anche nella sessione di dicembre, migliaia di banchi nelle facoltà di Medicina rischierebbero di rimanere vuoti, aggravando l'emergenza sanitaria legata alla carenza di personale.
Ecco i principali punti critici emersi dall'analisi dei dati attuali:
Media voti bassa: i promossi registrano valutazioni medie comprese tra il 21 e il 22.
Uniformità territoriale: il tasso di bocciature appare omogeneo in tutta la Penisola.
Rischio posti vuoti: gli idonei totali potrebbero essere meno dei 24mila posti a bando.
Le reazioni di politica e sindacati e le proteste in arrivo
Il Ministro dell'Università ha difeso la regolarità delle prove, sottolineando l'assenza di anomalie o episodi di scorrettezza durante i test. Tuttavia, l'Ordine dei Medici ha espresso preoccupazione per un meccanismo che rischia di favorire chi ha maggiori disponibilità economiche per la preparazione privata, definendo il sistema iniquo e miope.
Le associazioni studentesche hanno annunciato mobilitazioni e azioni legali per contrastare quello che definiscono un ostacolo al diritto allo studio. L'Unione degli Studenti sta preparando diffide collettive per chiedere che venga garantita la possibilità di scegliere il voto più alto tra i due appelli, contestando la gestione opaca e discriminatoria.
Anche il fronte politico ha sollevato dubbi sulla validità del nuovo metodo, accusando il governo di improvvisazione nella gestione della riforma. Le opposizioni segnalano come la didattica online e i tempi compressi siano inadeguati per una selezione di tale portata, parlando apertamente di disastro organizzativo.