Sindacati scuola: pronti alla mobilitazione contro la Legge di Bilancio
I sindacati scuola chiedono investimenti e non tagli nella Manovra. Forti critiche al Governo e richieste di modifiche urgenti al testo.
I sindacati scuola riaccendono la protesta contro la Legge di Bilancio. Le principali sigle, tra cui Anief, Cisl, Uil, Snals e Gilda, denunciano la mancanza di investimenti adeguati per il settore dell'Istruzione. La mobilitazione prevede assemblee e manifestazioni per chiedere al Parlamento modifiche concrete alla Manovra, giudicata troppo focalizzata sul contenimento della spesa.
La lettera dei sindacati al Parlamento
Le organizzazioni sindacali Cisl, Uil, Snals, Gilda e Anief hanno formalizzato la loro posizione fortemente critica attraverso una lettera dettagliata inviata ai gruppi parlamentari di Camera e Senato. Questo documento ufficiale pone l'accento su una preoccupante discrepanza tra le dichiarazioni politiche ricorrenti sulla centralità dell'istruzione e le azioni legislative concrete intraprese nella Manovra finanziaria. I rappresentanti dei lavoratori denunciano come, ancora una volta, il settore formativo nazionale sembri essere utilizzato primariamente per finalità di bilancio e contenimento dei costi correnti, piuttosto che essere visto come un'area strategica fondamentale su cui investire per la crescita economica e sociale del Paese. La richiesta al Parlamento è quindi quella di tradurre le "espressioni verbali" di sostegno in scelte di investimento chiare e conseguenti, approvando una legge che valorizzi realmente il lavoro di tutto il personale scolastico.
Le iniziative Anief e la mobilitazione dei sindacati scuola
In questo contesto di forte tensione istituzionale, i prossimi giorni saranno assolutamente cruciali per il dibattito parlamentare presso la V Commissione al Senato, dove si discuteranno le proposte di modifica e gli emendamenti al testo. L'Anief, guidata con determinazione dal presidente nazionale Marcello Pacifico, si posiziona in prima linea in questa complessa mobilitazione, sottolineando l'urgenza di far comprendere al Parlamento le difficoltà oggettive e quotidiane vissute da istituti scolastici, studenti e tutto il personale che vi opera. Per sostenere attivamente questa vertenza, l'associazione sindacale ha già presentato ben settanta emendamenti specifici alla Manovra di fine 2025, mirando a correggere le numerose storture e i tagli percepiti nel testo attuale del ddl. Parallelamente, sono state organizzate centinaia di assemblee sindacali in tutto il territorio nazionale per informare e coinvolgere direttamente il personale docente e ATA.
Stop ai tagli su organici e inflazione
Tra le richieste più urgenti figura la cancellazione immediata degli interventi, attualmente presenti nel disegno di legge di Bilancio, che riducono gli organici del personale e limitano drasticamente le possibilità di sostituzione dei docenti assenti. Queste misure, secondo i sindacati, vanno in direzione diametralmente opposta a quella necessaria per mettere il sistema in condizione di agire efficacemente in contesti di sempre maggiore complessità gestionale e didattica. Inoltre, si chiede con forza di intervenire con misure specifiche per tutelare il potere d'acquisto delle retribuzioni, gravemente eroso da un andamento inflattivo che risente ancora dei picchi determinati dalle recenti crisi a livello internazionale, assicurando che gli stipendi non perdano valore reale.
Investimenti e la richiesta sulla card docenti
Le rivendicazioni presentate alle forze parlamentari non si limitano a fermare i tagli, ma chiedono un rilancio complessivo attraverso lo stanziamento di risorse realmente aggiuntive. L'obiettivo è finalizzare questi fondi in modo specifico al rilancio di una politica di forte investimento sul sistema di istruzione e formazione, che includa una significativa rivalutazione del lavoro di tutto il personale. Si punta a un riallineamento progressivo ai livelli stipendiali di altri settori della pubblica amministrazione e, più in generale, a quelli esistenti nella maggior parte degli altri Paesi europei. Una priorità specifica riguarda infine l'incremento del finanziamento della card docenti, affinché l'importo di 500 euro annui resti invariato e venga esteso al personale a tempo determinato.