Sostegno e titolo estero: nessuna esclusione dalle GPS per chi rinuncia
I docenti con titolo estero che rinunciano al riconoscimento mantengono la posizione in GPS e possono accedere alla specializzazione in Italia.


Chi rinuncia al riconoscimento del titolo estero per il sostegno o al contenzioso non perde la posizione in GPS né gli incarichi ottenuti. I docenti potranno accedere alla specializzazione tramite INDIRE o università, a condizione che rispettino i requisiti previsti dal DM 77/2025.
GPS, titoli esteri e rinunce: chiarimenti
La rinuncia alla procedura di riconoscimento del titolo estero non comporta la decadenza dalla GPS. La posizione in graduatoria rimane valida e gli incarichi ottenuti, anche a tempo indeterminato, non vengono revocati.
Accesso alla specializzazione con percorso INDIRE
Secondo il DM 77/2025, possono accedere al percorso di specializzazione per il sostegno in Italia i docenti che:
- hanno completato all’estero un corso sul sostegno da almeno 1500 ore o 60 CFU;
- abbiano presentato istanza di riconoscimento per la quale siano scaduti i termini o sia pendente un contenzioso alla data del 1° giugno 2024;
- dichiarino formalmente la rinuncia a ogni istanza in corso.
Indire o università per ottenere il titolo italiano
Il nuovo titolo di sostegno, conseguito in Italia, potrà sostituire quello estero. Questo avverrà senza pregiudicare la posizione nelle GPS e confermerà gli incarichi già ottenuti. Il passaggio formale del titolo estero con riserva a quello italiano è previsto entro l’aggiornamento GPS del 2026.
Cosa dice la legge
L’art. 7, comma 2-bis del DL 71/2024, convertito nella legge 106/2024, conferma che:
- la rinuncia al riconoscimento non annulla l’inserimento in GPS;
- il titolo italiano potrà consolidare la posizione acquisita, sia per incarichi a tempo determinato sia indeterminato, ottenuti con riserva sul titolo estero.