Stalking in una scuola abbruzzese: cinque ragazze indagate per bullismo

Cinque studentesse indagate per stalking: per mesi hanno aggredito due coetanee. Le vittime chiuse in bagno perché “troppo brutte”. Indagine in corso.

15 maggio 2025 08:59
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Due studentesse sono state per mesi vittime di bullismo sistematico in una scuola abruzzese. Chiuse in bagno, insultate e aggredite, hanno denunciato a fine marzo. Cinque coetanee, tra cui quattro minorenni, sono ora indagate per stalking. Il caso riaccende l’allarme sul disagio giovanile e sul ruolo della scuola nella prevenzione delle violenze.

Violenza quotidiana e isolamento dentro le mura scolastiche

Una vicenda grave di bullismo prolungato e strutturato è emersa in una scuola di un comune abruzzese. Le vittime, due studentesse, sono state sottoposte a una lunga serie di comportamenti persecutori da parte di cinque coetanee, quattro delle quali minorenni. Gli atti persecutori sarebbero iniziati con l’inizio dell’anno scolastico e si sarebbero protratti per mesi, con insulti, minacce e limitazioni della libertà personale, fino al momento della denuncia, avvenuta ad aprile. Le ragazze vessate sarebbero state costrette a chiudersi in bagno per non incrociare le bulle, subendo l’esclusione da spazi comuni con la motivazione di essere “troppo brutte”. Le indagate sono ora sotto inchiesta per stalking, con l’aggravante della continuità delle condotte vessatorie.

Insulti, minacce, aggressioni fisiche e stalking: l’incubo scolastico

Tra le frasi rivolte alle vittime si leggono insulti violenti come “ti trito, stupida racchia” e “handicappata di m…”, accompagnati da gesti di scherno e vere e proprie minacce. Le studentesse, terrorizzate, evitavano l’ingresso a scuola alla prima ora per non incontrare il gruppo. Nemmeno l’intervento del fidanzato di una delle ragazze è servito a spezzare la catena delle violenze: anche lui è stato minacciato dalle presunte responsabili. In un’occasione, una delle indagate, maggiorenne, avrebbe detto di essere “pazza” e di non temere una denuncia, per poi colpire una delle vittime facendole cadere gli occhiali dal viso. Questo episodio, avvenuto il 26 marzo, è stato l’ultimo atto di un’escalation che ha spinto le giovani a denunciare quanto stava accadendo.

Stalking e disagio: la scuola sotto esame

L’inchiesta in corso evidenzia quanto sia difficile per le vittime di bullismo trovare un ambiente sicuro in ambito scolastico. La trasformazione del bullismo in stalking, reato riconosciuto in presenza di condotte reiterate che causano ansia e timore, segna un punto di svolta nella lettura giudiziaria di simili episodi. Secondo quanto riportato nella denuncia, il comportamento delle ragazze indagate avrebbe causato nelle vittime un “grave stato di ansia e paura”, elemento chiave nella qualificazione del reato. La dimensione psicologica e fisica delle violenze mostra un quadro allarmante, che richiede un coinvolgimento più incisivo delle istituzioni scolastiche e dei servizi territoriali.

Monitoraggio nazionale e strumenti per la prevenzione

Proprio in queste settimane il Ministero dell’Istruzione ha avviato un monitoraggio nazionale sul bullismo e cyberbullismo, attraverso la nota 1119 del 18 aprile 2025. Due le rilevazioni previste: la prima, dal 2 maggio all’8 giugno, riguarda studenti delle scuole secondarie di secondo grado, che parteciperanno in almeno 80 unità per istituto. La seconda, dal 16 giugno al 17 luglio, coinvolgerà almeno 10 docenti per ogni istituto del primo e secondo ciclo. Il Ministero segnala anche la disponibilità di percorsi formativi online gratuiti, accessibili sulla Piattaforma Elisa, rivolti a docenti e dirigenti scolastici. Questi strumenti si affiancano alla necessità di azioni tempestive e concrete nella quotidianità scolastica, per intercettare i segnali precoci di disagio e interrompere situazioni che, come in questo caso, degenerano in veri e propri incubi quotidiani per le vittime.