Stipendi docenti e Ata: il piano Anief contro il gap di 10mila euro
Il sindacato Anief presenta un piano per colmare il divario di 10mila euro negli stipendi di docenti e Ata entro il 2030. Servono fondi extra.


Persiste un divario di 10mila euro annui tra gli stipendi di docenti e Ata e quelli degli altri dipendenti pubblici. Il sindacato Anief ha elaborato una strategia per annullare questo gap entro il 2030, chiedendo al Governo di stanziare subito risorse aggiuntive nella prossima Legge di Bilancio per finanziare aumenti e arretrati necessari.
Il divario retributivo nel comparto scuola
Il personale scolastico italiano continua a subire una forte disparità di trattamento economico rispetto ad altri settori della Pubblica Amministrazione. Un confronto diretto tra lo stipendio annuale di un lavoratore della scuola e quello di un dipendente delle Funzioni Centrali rivela un divario impressionante che ha raggiunto i 10mila euro. Questa situazione penalizza fortemente i lavoratori della scuola, il cui ruolo è fondamentale per la crescita del Paese. L'urgenza di reperire fondi supplementari diventa quindi una priorità per valorizzare il comparto Istruzione e garantire la giusta retribuzione a chi si occupa della formazione delle nuove generazioni.
Aumenti stipendi docenti e Ata: la proposta Anief
Il piano del sindacato Anief per recuperare il potere d'acquisto prevede una serie di incrementi scaglionati. La richiesta è di integrare le risorse per il Ccnl 2022-24 con un ulteriore 2,25% da applicare da gennaio 2026. Questo si tradurrebbe in un aumento concreto in busta paga. Ad esempio, un docente di scuola secondaria nella fascia stipendiale 9-15 vedrebbe il suo lordo mensile aumentare di circa 60 euro, oltre a ricevere 1.560 euro di arretrati per il biennio precedente. Questo primo passo è cruciale per avviare un percorso di riallineamento retributivo che garantisca dignità professionale al personale scolastico dopo anni di attesa per un adeguato rinnovo contrattuale.
Le richieste immediate e le prospettive future
Per i successivi rinnovi contrattuali, il piano Anief si fa ancora più ambizioso. Per il biennio 2025-27, si punta a un incremento del 4,5%, corrispondente a circa 130 euro mensili, al netto dell'indennità di vacanza contrattuale. Per il triennio 2028-30, l'aumento richiesto è di 160 euro. Come sottolineato da Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato, la proposta mira a ottenere la firma del Ccnl 2022-24 entro la fine del 2025. Questo permetterebbe di erogare gli aumenti e gli arretrati già da gennaio 2026. Le risorse aggiuntive da inserire nella prossima Legge di Bilancio sono state già presentate ai ministri competenti durante il confronto con le parti sociali.