Stipendi docenti, il gap con i presidi è enorme: ecco cosa chiede Anief
In Italia gli stipendi dei docenti sono tra i più bassi d'Europa, mentre quello dei presidi è al top. Analisi, dati e proposte di Anief per ridurre il divario.


In Italia gli stipendi dei docenti sono tra i più bassi d’Europa. Quello dei dirigenti scolastici è tra i più alti. Un rapporto Eurydice evidenzia questo divario. I sindacati, in testa Anief, chiedono interventi urgenti per colmare il gap retributivo tra stipendi docenti e quelli dei dirigenti scolastici.
Il divario retributivo in Italia e in Europa
Un’analisi di Eurydice mostra una netta differenza salariale. Gli stipendi dei presidi in Italia sono tra i più alti in Europa. Guadagnano in media circa 82.272 euro lordi l'anno. Le loro retribuzioni variano da 70.000 a 110.000 euro. La cifra dipende da anzianità e complessità dell'istituto. Al contrario, la situazione degli insegnanti italiani è critica. Lo stipendio medio annuo è di soli 32.306 euro lordi. Un docente a inizio carriera guadagna circa 24.000 euro. Il confronto con gli altri Paesi europei è severo. Un neoinsegnante in Francia percepisce 28.000 euro. In Germania si arriva a ben 54.000 euro. Questo divario retributivo è un problema strutturale. Un preside arriva a guadagnare oltre il doppio di un docente.
Le proposte sindacali e gli obiettivi del Ministero
Il sindacato Anief chiede interventi immediati e concreti. La discussione per il rinnovo contrattuale 2022-24 ripartirà a settembre. Il presidente Marcello Pacifico avanza proposte precise. Chiede 500 milioni di euro in un assegno una tantum. Servono nuove risorse nella prossima Legge di Bilancio. L'obiettivo è ridurre il gap con i dirigenti e gli altri dipendenti pubblici. Anche il Ministero dell'Istruzione e del Merito ha fissato obiettivi. Il piano strategico PIAO 2025-2027 punta a valorizzare la scuola. Si vuole restituire autorevolezza ai docenti con salari adeguati. Altre priorità sono il nuovo reclutamento e l'attrattività della professione.
La scuola italiana vive una profonda contraddizione. I presidi hanno stipendi europei, i docenti no. Per garantire qualità e continuità didattica servono interventi urgenti. Occorrono stipendi adeguati per valorizzare la professione docente e il futuro della scuola.