Tabacco: UE maxi-tasse per fumatori e industria manufatturiera

Tabacco: l'UE propone maxi-tasse che colpiranno fumatori e industria manifatturiera italiana. Un salasso con aumenti senza precedenti

23 giugno 2025 16:37
Tabacco: UE maxi-tasse per fumatori e industria manufatturiera - tabacco
tabacco
Condividi

L'Unione Europea valuta un aumento significativo delle tasse sui prodotti del tabacco, con percentuali che potrebbero superare il 1.000%. Un documento interno trapelato rivela i piani della Commissione, guidata dal Commissario olandese Wopke Hoekstra, per una revisione della Direttiva sulle accise del tabacco (TED). Questa proposta, se approvata, comporterà incrementi notevoli sia nella tassazione che nei prezzi al pubblico per sigarette, sigari, tabacco riscaldato, tabacco da arrotolare, sigarette elettroniche e bustine di nicotina.

Aumenti vertiginosi per tutti i prodotti del tabacco

Una prima bozza di revisione era già circolata nel 2022, ma l'attuale proposta presenta scenari molto più drastici. Le ipotesi più aggressive prevedono un aumento della tassazione delle sigarette del 139% in alcuni Paesi e un 258% per i tabacchi trinciati. L'aumento più impressionante colpirà i sigari, con un +1090%. La Commissione non ammette deroghe: l'aumento interesserà anche i prodotti di nuova generazione, inclusi quelli realizzati in Italia, come tabacco riscaldato, sigarette elettroniche e bustine di nicotina.

L'impatto sui consumatori italiani: un euro in più a pacchetto

Per i consumatori italiani, le ipotesi in discussione si tradurranno in un aumento di 1 euro a pacchetto, un incremento di oltre il 20% sia per le sigarette tradizionali che per i prodotti a tabacco riscaldato. Questo aumento non ha precedenti in Italia e si scontra con le posizioni del nostro Paese. A metà maggio, il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, ha incontrato a Bruxelles il commissario Hoekstra e i suoi collaboratori, sottolineando l'importanza di salvaguardare gli ingenti investimenti nel settore del tabacco in Italia e mantenere una tassazione stabile per proteggere le filiere nazionali, i posti di lavoro e i consumatori. La linea di Roma si allontana notevolmente da quella di Bruxelles su questo tema.

Il rischio contrabbando e le disparità europee

L'Italia ha introdotto un quadro fiscale stabile che ha contribuito a ridurre il traffico illecito di sigarette (1,8% in Italia contro una media europea del 10%), diventando un esempio positivo in Europa. Al contrario, Paesi come la Francia (38%) e l'Olanda (dove il contrabbando è raddoppiato nell'ultimo anno) hanno aumentato considerevolmente la tassazione sui prodotti del tabacco e della nicotina, in linea con l'approccio che la Commissione intende adottare. È importante notare che gli aumenti previsti presenteranno una geografia variabile all'interno dell'Unione; Paesi come l'Olanda, patria del Commissario Hoekstra, potrebbero mantenere stabili i loro livelli di tassazione.

Le ripercussioni sull'inflazione e le filiere produttive italiane

Questa proposta solleverà inevitabilmente un acceso dibattito, principalmente a causa del peso sui consumatori. La stessa UE stima che gli incrementi previsti per la tassazione dei prodotti del tabacco e della nicotina potrebbero far salire l'inflazione di oltre mezzo punto percentuale, andando contro le misure volte a scongiurare ulteriori aumenti dei prezzi al consumo.

La proposta impatterà duramente anche sulle filiere produttive e agricole italiane che negli ultimi anni hanno registrato uno sviluppo significativo e un ruolo essenziale in termini occupazionali ed economici. Si rischia inoltre di colpire un altro asset strategico per l'Italia: l'export. Il nostro Paese esporta prodotti del tabacco riscaldato Made in Italy per quasi due miliardi di euro all'anno (oltre 800 milioni in Europa). Questo segmento potrebbe subire gravi compromissioni a causa dell'impennata della tassazione anche nei Paesi di destinazione, con aumenti stimati intorno al 250% in alcuni casi.

Accise sul tabacco greggio: un colpo alla tabacchicoltura italiana

L'ipotesi di un'accisa sul tabacco greggio rappresenterebbe un duro colpo per la tabacchicoltura italiana. I costi di gestione aumenterebbero drasticamente, con stime della stessa Commissione che parlano di decine di milioni di euro. Questo potrebbe rendere il mercato UE, in particolare quello italiano, meno competitivo a vantaggio dei mercati extra-europei.

Le preoccupazioni di imprese e sindacati

Nelle scorse settimane, le confederazioni industriali, agricole e sindacali hanno espresso forte preoccupazione al Governo. Temono che le spinte proibizionistiche di Bruxelles possano distruggere un sistema agricolo e produttivo costruito negli anni con miliardi di investimenti, decine di migliaia di posti di lavoro e una forte spinta all'innovazione. Questa filiera italiana, tuttavia, non sembra essere una priorità per l'UE.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail