Tagli all'organico degli insegnanti di religione: allarme dei sindacati per il 2025/26

Allarme sindacati per i tagli all'organico degli insegnanti di religione 2025/2026. Meno cattedre e ritardi nelle assunzioni preoccupano la scuola.

18 giugno 2025 22:15
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Il 17 giugno 2025, si è tenuto un incontro cruciale tra il Ministero dell’Istruzione e del Merito e le organizzazioni sindacali, focalizzato sulla presentazione dei dati relativi all’organico degli insegnanti di religione cattolica per l’anno scolastico 2025/2026. L'esito ha confermato un netto ridimensionamento dei posti disponibili, suscitando l'immediata e forte preoccupazione delle sigle sindacali, che hanno espresso rammarico per i perduranti ritardi e le carenze nei percorsi di stabilizzazione.

Piano organico insegnanti di insegnanti di religione cattolica 2025/26: tagli evidenti e squilibri da gestire

La nuova distribuzione dei posti per l’insegnamento della religione cattolica si attesta a 23.792 unità, segnando una riduzione di 108 cattedre rispetto all’anno precedente. Questi tagli colpiscono in particolare la scuola dell’infanzia, la primaria e la secondaria di primo grado. L’unico dato in controtendenza si registra nella scuola secondaria di secondo grado, che vede un leggero aumento dei posti. Nonostante una sostanziale stabilità nel numero di alunni e nella richiesta del servizio, la decisione di comprimere l'organico rientra in un quadro più ampio di contenimento della spesa pubblica. Tuttavia, molte istituzioni scolastiche temono che questa scelta possa tradursi in un aumento del carico didattico per il personale e un impatto negativo sulla continuità educativa per gli studenti.

Il pressing sindacale: immissioni in ruolo, graduatorie e diritti

Durante l’incontro, i rappresentanti sindacali hanno ribadito con forza l’urgenza di procedere con lo scorrimento completo delle graduatorie dei concorsi, sia ordinari che straordinari. Questa richiesta è dettata dal fatto che il numero di candidati idonei supera di gran lunga i posti effettivamente disponibili. È stata avanzata la richiesta per l'immissione in ruolo di tutti gli insegnanti idonei, in linea con gli impegni precedentemente presi in sede parlamentare. Inoltre, è stata sollecitata una maggiore trasparenza nella pubblicazione delle graduatorie regionali, la cui assenza in diverse aree del Paese crea notevoli disagi.

Criticità sono state evidenziate in alcune regioni, come la Lombardia, dove si registrano ritardi significativi nello svolgimento delle prove orali per la scuola secondaria. Di fronte a questi disservizi, i sindacati hanno pressato per l’introduzione della retrodatazione giuridica. Questa misura è ritenuta fondamentale per tutelare i docenti penalizzati dalle lentezze amministrative, garantendo loro i diritti e l'anzianità di servizio che altrimenti verrebbero compromessi.

Cosa succederà

L’organico degli insegnanti di religione cattolica per il 2025/2026 registra un taglio non trascurabile che solleva seri dubbi sulla capacità del sistema scolastico di garantire sia stabilità che qualità didattica. Il confronto tra Ministero e sindacati si concentra ora sulle delicate procedure di assunzione, sulla gestione trasparente delle graduatorie e, soprattutto, sulla tutela dei diritti dei lavoratori precari. Nei prossimi mesi sarà cruciale osservare se le richieste delle rappresentanze sindacali verranno accolte e se si riuscirà a evitare un ulteriore scollamento tra il fabbisogno reale delle scuole e la disponibilità effettiva di personale.