Università italiane: cresce l’offerta di corsi per futuri imprenditori
Sempre più studenti italiani vogliono avviare un’impresa. Le università offrono corsi di imprenditorialità, ma persistono differenze di genere.


Le università italiane stanno ampliando l’offerta di corsi dedicati all’imprenditorialità, rispondendo all’interesse crescente degli studenti per l’avvio di un’attività propria. Secondo il report italiano 2024 del progetto Guesss (Global University Entrepreneurial Spirit Students’ Survey), tre laureati su dieci dichiarano di voler diventare imprenditori entro cinque anni dal conseguimento del titolo, una percentuale superiore alla media europea e nordamericana.
Università e formazione imprenditoriale
L’indagine, coordinata per l’Italia dall’Università degli Studi di Bergamo e presentata in collaborazione con Intesa Sanpaolo, evidenzia un incremento dell’attenzione accademica verso il mondo dell’impresa. Negli ultimi dieci anni, la quota di studenti che ha frequentato almeno un corso in materia è passata dal 30% a oltre il 35%, con un aumento anche della partecipazione ai corsi obbligatori (17,3% in Italia contro il 12,6% europeo). Tuttavia, sulla qualità della preparazione offerta, gli studenti esprimono un giudizio moderato: su una scala da 1 a 7, il livello di supporto percepito si attesta a 4,2.
Chi sogna una carriera imprenditoriale
L’interesse per l’imprenditoria è più marcato tra i giovani italiani rispetto alla media europea (3,9 contro 3,4 su una scala da 1 a 7). Tuttavia, emergono differenze di genere significative: gli uomini mostrano una maggiore propensione all’avvio d’impresa rispetto alle donne (4,1 contro 3,7). Il contesto familiare gioca un ruolo rilevante: chi ha almeno un genitore imprenditore tende ad avere una maggiore inclinazione verso l’autoimprenditorialità