Valditara: 'Occorrono più docenti, non classi con meno alunni'

Il Ministro Valditara spinge per più insegnanti e una scuola aperta, citando i dati Invalsi sulla dispersione e il successo di Agenda Sud.

A cura di Scuolalink Scuolalink
04 novembre 2025 18:30
Valditara: 'Occorrono più docenti, non classi con meno alunni' - Il Ministro dellIstruzione e del Merito Giuseppe Valditara
Il Ministro dellIstruzione e del Merito Giuseppe Valditara
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Il Ministro Giuseppe Valditara interviene sul futuro della scuola italiana. Al centro della sua visione non c'è la riduzione degli alunni per classe, ma un organico docenti potenziato. L'obiettivo è favorire una didattica più personalizzata. Valditara sottolinea anche l'importanza di una scuola sempre aperta e connessa al territorio, commentando i dati Invalsi sulla dispersione scolastica.

Dispersione scolastica: i dati Invalsi e l'effetto Agenda Sud

I dati recenti sulla dispersione scolastica offrono un quadro in lieve miglioramento, ma con forti disomogeneità territoriali. Secondo le stime Invalsi aggiornate al 2025, la dispersione esplicita, ovvero l'abbandono formale degli studi prima del conseguimento del diploma, si attesterebbe all'8,3%. Questo dato segna una flessione positiva rispetto alle rilevazioni degli anni precedenti, indicando un parziale successo delle misure di contenimento. Segnali incoraggianti arrivano anche dal fronte della dispersione implicita. Questo fenomeno, più subdolo, riguarda gli studenti che terminano il ciclo di studi senza aver raggiunto le competenze di base (in italiano, matematica e inglese) ritenute necessarie per un pieno inserimento nella società e nel mondo del lavoro.

Anche qui, si rileva un miglioramento rispetto al 2022. Tuttavia, il divario territoriale resta marcato, con il Mezzogiorno che mostra ancora tassi di abbandono superiori alla media nazionale. Proprio al Sud, però, si registrano gli effetti positivi di interventi mirati. Il Ministro dell'Istruzione ha evidenziato come gli istituti pugliesi coinvolti nel programma Agenda Sud abbiano mostrato risultati migliori, in termini di riduzione della dispersione, tre volte superiori rispetto alle scuole non incluse nel progetto. Un rapporto simile (due a uno) si riscontra in Campania. Questi numeri, secondo l'analisi ministeriale, dimostrano l'efficacia di azioni integrate e specifiche, che combinano didattica innovativa, supporto psicologico e potenziamento delle infrastrutture, pensate per i contesti considerati più fragili.

Valditara: la visione di una scuola sempre aperta e connessa

Intervenendo al Forum Welfare Italia, un importante appuntamento promosso da The European House – Ambrosetti, il Ministro Giuseppe Valditara ha delineato la sua strategia per il futuro del sistema educativo. Un pilastro fondamentale di questa visione è il rafforzamento del legame tra scuola e territorio. L'idea promossa è quella di superare il concetto di istituto come luogo confinato alle sole ore di lezione mattutine, spesso percepito come separato dal contesto sociale in cui è inserito. Si punta, invece, a una scuola più accessibile e fruibile lungo l'arco dell'intera giornata.

Questo modello mira a trasformare gli edifici scolastici in veri e propri centri di aggregazione culturale, sportiva e formativa, aperti alla comunità. L'intento è quello di tenere attivi gli studenti anche in orario pomeridiano, offrendo loro attività extracurriculari di qualità, laboratori e spazi di studio assistito. L'obiettivo è renderli maggiormente partecipi alla vita comunitaria e offrire loro alternative valide alla strada, specialmente nelle periferie. Questa apertura, nell'ottica ministeriale, diventa uno strumento strategico per combattere il disagio giovanile e rafforzare il ruolo educativo dell'istituzione, trasformandola in un presidio sociale attivo.

Più docenti per una didattica personalizzata

Un punto centrale della riflessione del Ministro Valditara riguarda le strategie per migliorare la qualità della didattica e l'efficacia dell'apprendimento. Il Ministro ha espresso un forte scetticismo verso la proposta, spesso avanzata nel dibattito pubblico, di intervenire unicamente sulla riduzione numerica degli studenti per classe, la cosiddetta "battaglia contro le classi pollaio". Questa strategia, secondo Valditara, non avrebbe prodotto in passato i risultati attesi in termini di miglioramento degli apprendimenti. La linea proposta dal Ministero è diametralmente differente: investire sull'incremento dell'organico scolastico. L'idea non è solo quella di avere più insegnanti in cattedra, ma di utilizzare queste risorse aggiuntive per rendere l'insegnamento più flessibile.

Avere più docenti permetterebbe di implementare stabilmente modelli di co-docenza, di sdoppiare le classi per specifiche attività laboratoriali o di creare gruppi di recupero mirati. L'obiettivo finale è garantire una didattica realmente personalizzata, capace di intercettare le esigenze specifiche di ogni singolo studente. Questo approccio, ha sottolineato il Ministro, è particolarmente cruciale per supportare gli alunni che presentano difficoltà di apprendimento o ritardi in determinate discipline. "Questa è la strada da perseguire", ha concluso Valditara, indicando nell'organico potenziato la chiave per una scuola più inclusiva.

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