Classi pollaio: genitori ricorrono al TAR, ma il ricorso viene respinto

Il TAR Lazio respinge il ricorso di alcuni genitori contro le classi pollaio in un istituto agrario di Roma: nessun risarcimento senza prova concreta del danno.

04 maggio 2025 13:19
Classi pollaio: genitori ricorrono al TAR, ma il ricorso viene respinto - Sentenza del Giudice
Sentenza del Giudice
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Il TAR del Lazio ha respinto il ricorso di un gruppo di genitori contro le classi pollaio, ovvero contro l'accorpamento di due classi in un istituto agrario di Roma. La sentenza n. 7658/2025, pubblicata il 17 aprile, riguarda la fusione delle classi prime in una seconda con 28 studenti, tra cui alunni con disabilità e con DSA certificati. I ricorrenti denunciavano la violazione del DPR 81/2009 e la lesione dei diritti costituzionali all’istruzione e all’integrazione scolastica.

Classi pollaio: la vicenda giudiziaria e le richieste dei genitori

Il caso ha origine nell’anno scolastico 2018/2019, quando due classi prime dell’indirizzo agrario sono state unite in un'unica classe seconda per l'anno successivo. I genitori hanno segnalato criticità legate alla presenza di quattro studenti con disabilità grave, uno con disabilità lieve e dodici con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA). Dopo l'annullamento del provvedimento e lo sdoppiamento delle classi avvenuto nel 2020/2021, le famiglie hanno chiesto un risarcimento per i danni subiti l’anno precedente, ritenendo che la Didattica a Distanza durante il Covid avesse peggiorato la situazione.

I criteri del TAR: responsabilità e prova del danno con le classi pollaio

Il Tribunale amministrativo regionale ha chiarito che la responsabilità della pubblica amministrazione richiede la prova di tre elementi: l'illegittimità del provvedimento, la colpa dell’amministrazione e un danno concreto. Pur riconoscendo la violazione dei parametri numerici del DPR 81/2009, i giudici hanno ricordato che la norma consente deroghe in casi particolari. Inoltre, i ricorrenti non hanno dimostrato un danno specifico subito dagli studenti dalle 'classi pollaio', come bocciature o un peggioramento evidente del rendimento scolastico.

La sentenza finale e le implicazioni

In assenza di prove concrete di un danno diretto causato dall’accorpamento delle classi, il ricorso è stato respinto. Il TAR ha ribadito che l’illegittimità di un atto amministrativo non basta per ottenere un risarcimento senza dimostrare colpa grave e danno effettivo. Le spese processuali sono state compensate tra le parti, dato che la controversia ha riguardato questioni complesse e la regolare costituzione delle amministrazioni coinvolte. La decisione conferma l’orientamento giurisprudenziale secondo cui la tutela risarcitoria in ambito scolastico richiede accertamenti rigorosi.

La sentenza

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