Veganesimo: non solo dieta, ma scelta etica e globale
Il 1° novembre si celebra il veganesimo, uno stile di vita che va oltre la dieta e abbraccia etica, salute e sostenibilità ambientale.
Il 1° novembre non è solo Ognissanti, ma anche la Giornata Mondiale del Veganesimo. Questa ricorrenza celebra un movimento globale in forte crescita. Non si tratta solo di una scelta alimentare, ma di uno stile di vita etico. Il veganesimo si fonda sul rispetto per gli animali e sull'attenzione per la sostenibilità ambientale e la salute.
Cos'è il veganesimo e le sue origini
Il termine veganesimo definisce una filosofia e uno stile di vita che va ben oltre la semplice dieta. L'obiettivo primario è escludere, per quanto possibile e praticabile, ogni forma di sfruttamento e crudeltà verso gli animali. Questo non riguarda solo l'alimentazione, ma anche l'abbigliamento e altri scopi. A differenza dei vegetariani, che possono consumare derivati come latte o uova, i vegani escludono qualsiasi prodotto di origine animale, inclusi carne, pesce, latticini, uova, miele, lana, cuoio e seta.
Il movimento si basa su un principio etico fondamentale: vivere senza arrecare danno ad altri esseri senzienti. La sua formalizzazione risale al 1944 nel Regno Unito, con la fondazione della Vegan Society. Fu proprio questa associazione a coniare il termine "vegan", un'abbreviazione di "vegetarian" per indicare chi portava la scelta vegetariana "fino alle sue conseguenze logiche". La Giornata Mondiale fu istituita nel 1994 da Louise Wallis per celebrare il 50° anniversario della Society.
Una tendenza in costante espansione
Negli ultimi anni, l'interesse per il modello alimentare vegano è cresciuto in modo esponenziale. Dati recenti, come il rapporto Eurispes 2024, indicano che in Italia quasi il 3% della popolazione si definisce vegana o vegetariana, evidenziando una crescita costante, soprattutto tra i giovani e le donne. Questo trend non è limitato all'Italia. A livello globale, piattaforme come Google Trends registrano un aumento costante delle ricerche legate al termine "vegan".
L'industria alimentare ha risposto prontamente a questa domanda. Si assiste a una vera esplosione di prodotti plant-based sugli scaffali dei supermercati: dai burger vegetali alle numerose alternative ai latticini, fino ai dolci senza ingredienti animali. Il veganesimo è entrato anche nella cultura popolare, con celebrità come Billie Eilish e Lewis Hamilton che ne parlano apertamente e catene di fast food che introducono menu dedicati, segno di un cambiamento ormai mainstream.
Le tre spinte del cambiamento: etica, ambiente e salute
Le ragioni che spingono un numero crescente di persone verso questa scelta sono molteplici e interconnesse. La motivazione etica rimane centrale: il rifiuto dello sfruttamento animale e la volontà di non contribuire alla sofferenza di altri esseri viventi. Accanto a questa, assume un peso sempre maggiore la questione ambientale. Diversi studi, inclusi report delle Nazioni Unite, sottolineano come gli allevamenti intensivi siano tra i principali responsabili delle emissioni di gas serra.
Ridurre il consumo di carne e derivati animali è indicato come uno dei modi più efficaci per contrastare il cambiamento climatico e ridurre il consumo di risorse preziose come acqua e suolo. Infine, vi è la componente salutistica. Molti adottano un'alimentazione vegana per ricercare uno stile di vita più sano, privilegiando una dieta più leggera, naturalmente ricca di fibre, vitamine e antiossidanti, e povera di grassi saturi e colesterolo.