Videogiochi e apprendimento: come il gaming potenzia attenzione, memoria e capacità cognitive

Videogiochi e apprendimento: benefici su attenzione, memoria e capacità cognitive con uso moderato e linee guida per genitori e ragazzi.

11 agosto 2025 10:45
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Per anni i videogiochi sono stati associati a distrazione e perdita di tempo. Oggi, la ricerca scientifica offre una prospettiva diversa: in contesti controllati, il gaming può diventare un potente alleato per lo sviluppo di abilità cognitive come attenzione selettiva, memoria di lavoro e capacità di apprendimento.

Videogiochi e psicologia cognitiva: nuove prospettive

Uno studio condotto da Silvia Pizzoli, docente del Corso di Laurea Magistrale Internazionale in Cognitive Psychology in Health Communication presso l’Università Vita-Salute San Raffaele, in collaborazione con l’Università della Svizzera Italiana, ha ribaltato la visione tradizionale dei videogiochi.
L’indagine, intitolata Learning and Transfer: A Perspective From Action Video Game Play, ha analizzato titoli commerciali – non sviluppati appositamente per scopi scientifici – rilevando che i videogiochi d’azione possono migliorare competenze chiave come:

  • Rotazione mentale di oggetti tridimensionali.
  • Tracking visivo di elementi in movimento.
  • Capacità di “imparare a imparare”, cioè trasferire abilità da un contesto a un altro.

Dalla ricerca alla pratica: videogiochi come strumenti terapeutici

L’innovazione tecnologica ha portato alla nascita di veri e propri videogiochi terapeutici. Un esempio è EndeavorRx, approvato dalla FDA statunitense nel 2020, progettato per bambini con ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività).
In parallelo, realtà aumentata e realtà virtuale aprono nuove strade per interventi personalizzati, sia in ambito educativo che sanitario.

Uso educativo e controllato: le linee guida degli esperti

Secondo la professoressa Pizzoli, la chiave per sfruttare al meglio i benefici del gaming è la moderazione. Il consiglio per bambini e adolescenti è di giocare 30-40 minuti al giorno, non più di tre volte a settimana.
Fondamentale anche il ruolo dei genitori, chiamati a:

  • Monitorare stato d’animo e reazioni prima e dopo il gioco.
  • Scegliere contenuti adeguati all’età.
  • Stabilire regole chiare sull’utilizzo dei dispositivi.

Fasce d’età e approccio graduale

Le raccomandazioni variano in base all’età:

  • 0-2 anni → nessun utilizzo di dispositivi digitali.
  • 6-12 anni → introduzione graduale con controllo dei contenuti.
  • 13-18 anni → maggiore autonomia, ma sempre con limiti di tempo.

I videogiochi come alleati dell’apprendimento digitale

La ricerca conferma che l’uso eccessivo di videogiochi può essere dannoso, ma un approccio equilibrato e guidato li trasforma in un potente strumento di crescita cognitiva. In un’epoca in cui il digitale è parte integrante della vita quotidiana, i videogiochi – se utilizzati responsabilmente – possono diventare una vera palestra per mente e apprendimento.