Videogiochi e apprendimento: come il gaming potenzia attenzione, memoria e capacità cognitive
Videogiochi e apprendimento: benefici su attenzione, memoria e capacità cognitive con uso moderato e linee guida per genitori e ragazzi.


Per anni i videogiochi sono stati associati a distrazione e perdita di tempo. Oggi, la ricerca scientifica offre una prospettiva diversa: in contesti controllati, il gaming può diventare un potente alleato per lo sviluppo di abilità cognitive come attenzione selettiva, memoria di lavoro e capacità di apprendimento.
Videogiochi e psicologia cognitiva: nuove prospettive
Uno studio condotto da Silvia Pizzoli, docente del Corso di Laurea Magistrale Internazionale in Cognitive Psychology in Health Communication presso l’Università Vita-Salute San Raffaele, in collaborazione con l’Università della Svizzera Italiana, ha ribaltato la visione tradizionale dei videogiochi.
L’indagine, intitolata “Learning and Transfer: A Perspective From Action Video Game Play”, ha analizzato titoli commerciali – non sviluppati appositamente per scopi scientifici – rilevando che i videogiochi d’azione possono migliorare competenze chiave come:
- Rotazione mentale di oggetti tridimensionali.
- Tracking visivo di elementi in movimento.
- Capacità di “imparare a imparare”, cioè trasferire abilità da un contesto a un altro.
Dalla ricerca alla pratica: videogiochi come strumenti terapeutici
L’innovazione tecnologica ha portato alla nascita di veri e propri videogiochi terapeutici. Un esempio è EndeavorRx, approvato dalla FDA statunitense nel 2020, progettato per bambini con ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività).
In parallelo, realtà aumentata e realtà virtuale aprono nuove strade per interventi personalizzati, sia in ambito educativo che sanitario.
Uso educativo e controllato: le linee guida degli esperti
Secondo la professoressa Pizzoli, la chiave per sfruttare al meglio i benefici del gaming è la moderazione. Il consiglio per bambini e adolescenti è di giocare 30-40 minuti al giorno, non più di tre volte a settimana.
Fondamentale anche il ruolo dei genitori, chiamati a:
- Monitorare stato d’animo e reazioni prima e dopo il gioco.
- Scegliere contenuti adeguati all’età.
- Stabilire regole chiare sull’utilizzo dei dispositivi.
Fasce d’età e approccio graduale
Le raccomandazioni variano in base all’età:
- 0-2 anni → nessun utilizzo di dispositivi digitali.
- 6-12 anni → introduzione graduale con controllo dei contenuti.
- 13-18 anni → maggiore autonomia, ma sempre con limiti di tempo.
I videogiochi come alleati dell’apprendimento digitale
La ricerca conferma che l’uso eccessivo di videogiochi può essere dannoso, ma un approccio equilibrato e guidato li trasforma in un potente strumento di crescita cognitiva. In un’epoca in cui il digitale è parte integrante della vita quotidiana, i videogiochi – se utilizzati responsabilmente – possono diventare una vera palestra per mente e apprendimento.