Violenza sul personale scolastico, ANCODIS: carcere per il genitore, importante sentenza
Svolta contro la violenza sul personale scolastico: applicata la Legge 25/2024 con una condanna esemplare senza pena sospesa.
Una sentenza storica segna una svolta nel contrasto alla violenza sul personale scolastico. Il Tribunale ha inflitto una pena detentiva a un genitore aggressore, applicando le nuove norme di tutela. Ancodis esprime soddisfazione per la difesa della sicurezza dei docenti, richiamando però alla corresponsabilità delle famiglie.
ANCODIS: una sentenza che segna una importante svolta contro la violenza sul personale scolastico
Si apprende dalla stampa di una sentenza che segna un’importante svolta giuridica nei casi di violenza fisica contro il personale della scuola e, nel caso riportato, ai danni di un docente vicepreside.
Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha condannato un genitore che è stato imputato di lesioni personali volontarie a seguito di un’aggressione avvenuta nel dicembre del 2023 con la grave conseguenza di danni al bulbo oculare nei confronti del vicepreside della scuola media frequentata dalla figlia.
Un gesto violento che il giudice ha sanzionato con una sentenza a dir poco esemplare: un anno e otto mesi di carcere senza il beneficio della pena sospesa!
Il giudice ha applicato la Legge n. 25 del 4 marzo 2024, recante “Modifiche agli articoli 61, 336 e 341-bis del codice penale e altre disposizioni per la tutela della sicurezza del personale scolastico“ che ha inteso tutelare il personale scolastico da ogni azione violenta subita nell’esercizio delle funzioni.
La suddetta legge riprende la proposta di Ancodis presentata nel mese di dicembre 2022 che aveva a fondamento la necessità di far pesare in chi usa violenza nei confronti di un docente o dell’Istituzione scolastica, compresi atti vandalici e furti, il danno morale e fisico arrecato sia alla persona sia ai beni materiali della scuola.
Per Ancodis, sicurezza, rispetto ed autorevolezza sono inscindibili.
Purtroppo, dai dati rilevati in questi anni – le statistiche ci dicono 6 casi al mese! - il livello di guardia sembra essere stato raggiunto!
Da questa presa d’atto ANCODIS riprende le sue proposte, in parte già adottate dal legislatore:
a) Prevedere l'aggravante per il reato di oltraggio a pubblico ufficiale nella scuola proprio per la sua specificità (luogo di formazione e di educazione) e per la presenza di minori (spesso queste aggressioni avvengono in presenza di minori che subiscono turbamenti psicologici) - ADOTTATO!;
b) Risarcire il docente vittima di aggressione fisica – sulla base dei danni biologico e morale rilevati - con una specifica indennità economica ed un riconoscimento giuridico da valere nella progressione di carriera;
c) Risarcire l’Istituzione Scolastica - ADOTTATO;
d) Determinare una forma di “D.A.SCO.” (Divieto di Accedere alle manifestazioni SCOlastiche) temporaneo per alunni e permanente per i genitori violenti;
e) Istituire una giornata nazionale contro ogni forma di violenza verso le scuole e gli operatori (furti e danni ed aggressioni fisiche e verbali) - ADOTTATO (15/12);
f) Convocare annualmente una conferenza nazionale della Scuola sul tema.
“Ovviamente, dichiara il Presidente di Ancodis Rosolino Cicero, la soluzione non può essere limitata all’azione sanzionatoria ma deve porre al centro il patto etico con le famiglie favorendone la corresponsabilità educativa anche nel processo di prevenzione per non arrivare poi alla sanzione disciplinare per gli alunni se non addirittura ad un provvedimento giudiziario come in questo caso. C’è di mezzo la credibilità dell’Istituzione scolastica che rappresenta uno dei pilastri del sistema paese e che ne determina la qualità della convivenza civile e del futuro delle nostre giovani generazioni”
ANCODIS