Alunna con discalculia: TAR Liguria annulla la bocciatura solo per l'insufficienza in matematica

Il Tribunale accoglie il ricorso della famiglia: illegittimo fermare l'alunna con discalculia per un'unica insufficienza nella materia.

23 novembre 2025 08:00
Alunna con discalculia: TAR Liguria annulla la bocciatura solo per l'insufficienza in matematica - Sentenza del Giudice
Sentenza del Giudice
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Una recente ordinanza cautelare ha riacceso l'attenzione sui diritti degli studenti con DSA all'interno della scuola italiana. Il TAR della Liguria ha accolto il ricorso urgente di una famiglia, sospendendo il provvedimento di non ammissione alla classe successiva. La bocciatura per discalculia è stata ritenuta illegittima dai magistrati poiché l'alunna presentava un'insufficienza solo nella materia compromessa dal disturbo. I giudici hanno scelto di tutelare la continuità del percorso educativo e il necessario rispetto dei bisogni educativi speciali.

Il ricorso contro la mancata ammissione

La vicenda coinvolge una studentessa della scuola secondaria di primo grado, fermata dal Consiglio di Classe nonostante un quadro complessivo positivo. La decisione dell'istituto è giunta sebbene la giovane avesse riportato un voto negativo esclusivamente in matematica, disciplina direttamente compromessa dalla sua specifica diagnosi clinica. I genitori, rappresentati dall'avvocato Stefano Callà, si sono opposti con fermezza alla mancata promozione scolastica. Nel ricorso ufficiale presentato contro il Ministero dell'Istruzione e l'istituto, è stato evidenziato come il corpo docente non abbia adeguatamente considerato la certificazione di discalculia agli atti. Una valutazione rigida che, secondo la tesi difensiva accolta, ha totalmente ignorato gli obblighi normativi di inclusione.

Le motivazioni del TAR su discalculia e valutazione

I giudici amministrativi hanno accolto l'istanza cautelare (n. 308/2025), sottolineando la necessità imperativa di proteggere l'interesse della minore. L'ordinanza specifica chiaramente che una singola carenza, strettamente legata al disturbo specifico dell'apprendimento, non può giustificare automaticamente l'arresto del percorso di studi. La normativa scolastica vigente impone infatti una verifica attenta e personalizzata che tenga conto delle difficoltà oggettive derivanti dalla patologia. Senza un'adeguata e profonda ponderazione della situazione clinica, il blocco agli studi arreca un danno grave e irreparabile alla formazione psicofisica e all'autostima dell'alunna, che deve essere tutelata in via prioritaria rispetto alla rigidità burocratica della valutazione numerica.

L'ammissione alla classe successiva in attesa del merito

A seguito della decisione del Tribunale Amministrativo Regionale, l'efficacia della delibera scolastica è stata sospesa con effetto immediato. Questo provvedimento essenziale garantisce alla studentessa il diritto alla frequenza della classe successiva, permettendole di non perdere l'anno scolastico insieme ai propri coetanei e di proseguire la didattica. La complessa vicenda giudiziaria, tuttavia, non è ancora conclusa definitivamente in via giudiziale. Si dovrà attendere l'udienza di merito, fissata per il mese di ottobre 2026, per avere una sentenza finale sulla legittimità della procedura adottata dall'istituto e sul rispetto del piano didattico personalizzato previsto dalla legge per la tutela degli alunni con disturbi dell'apprendimento.

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