Ancona, frasi razziste in classe: nuova bufera in una scuola media
Frasi razziste e svastiche in una scuola media di Ancona. Studenti firmano un cartello d’odio. È il secondo caso nello stesso istituto in pochi mesi.


Ancora un episodio grave nella scuola media di Ancona, dove alcuni studenti hanno esposto un cartello con svastiche e frasi razziste e omofobe come “bruciamo gli ebrei, i gay, i negri”. I responsabili hanno firmato l’atto, rivendicandolo apertamente. Solo sette mesi fa, lo stesso istituto era finito al centro delle cronache per slogan fascisti durante una lezione.
Frasi razziste firmate da studenti
Un foglio con frasi razziste e svastiche disegnate è stato affisso sull’armadietto di una classe media di un istituto comprensivo di Ancona. La scritta, vergata con frasi come “bruciamo gli ebrei, i gay, i negri”, è stata notata mercoledì mattina da una docente appena entrata in aula. Il gesto è stato rivendicato dai responsabili, che hanno firmato il cartello, senza alcun tentativo di nascondere la propria identità. Le parole, violente e infamanti, hanno scosso profondamente l’ambiente scolastico.
Secondo episodio in sette mesi
Il fatto riapre una ferita ancora aperta: solo sette mesi fa nella stessa scuola uno studente aveva intimato slogan fascisti e strappato un libro dalle mani di un professore, salendo sul banco. Anche in quel caso era stata avviata un’indagine interna. L’episodio recente sembra un emulazione deliberata, da parte di un gruppo di ragazzi — tutti maschi, tra i 12 e i 14 anni — che ha voluto mostrare con orgoglio la propria adesione a ideologie violente, antistoriche e discriminatorie.
Indagine interna e possibili sanzioni
Il corpo docente ha segnalato immediatamente l’episodio alla dirigente di plesso e alla direzione dell’istituto, facendo partire un’indagine interna. Le sanzioni disciplinari potrebbero essere pesanti: si va dalla sospensione alla bocciatura, o alla non ammissione all’esame di terza media, qualora coinvolgessero studenti di quella classe. La scelta di firmare il gesto rappresenta un’aggravante, mostrando un’intenzionalità che rende il tutto ancor più grave e inquietante.
Le frasi razziste: ferite che segnano l’ambiente scolastico
Sconcerto e preoccupazione tra insegnanti e genitori. Le frasi d’odio, provenienti da preadolescenti, sono ancora più dolorose per la loro consapevole manifestazione. Nonostante in passato la dirigente dell’Ufficio scolastico regionale Donatella D’Amico avesse invitato a contestualizzare questi gesti rispetto all’età dei ragazzi, oggi risulta evidente che serva un intervento educativo più incisivo e strutturato, capace di prevenire la diffusione di ideologie pericolose tra i più giovani.