Ape sociale: scadenza domande 30 novembre per accedere all'anticipo pensionistico
Ultimi giorni per inviare la richiesta dell'Ape sociale e accedere all'anticipo pensionistico entro fine anno con i requisiti attuali.
L'Ape sociale rappresenta un'opportunità fondamentale per anticipare l'uscita dal lavoro in presenza di condizioni specifiche. Con la scadenza fissata al 30 novembre, è prioritario inviare l'istanza per il riconoscimento dei diritti entro l'anno. La misura accompagna le categorie vulnerabili verso la pensione di vecchiaia, garantendo un'indennità ponte fino ai requisiti ordinari.
Requisiti anagrafici e contributivi per l'Ape sociale
Per ottenere l'indennità bisogna aver compiuto 63 anni e 5 mesi di età. Al vincolo anagrafico si somma quello contributivo: servono 30 anni di contributi per disoccupati, caregiver e invalidi, mentre la soglia sale a 36 anni per le mansioni gravose. Esistono eccezioni per alcune categorie, come gli edili, con anzianità ridotta a 32 anni. Le madri godono di una riduzione speciale pari a un anno per figlio, fino a un massimo di due anni. È indispensabile aver cessato l'attività lavorativa e non percepire alcuna pensione diretta al momento della presentazione della domanda.
Le categorie di lavoratori beneficiari
La normativa individua profili precisi per l'accesso all'anticipo. Possono fare domanda i disoccupati che hanno esaurito gli ammortizzatori sociali e i caregiver che assistono conviventi con disabilità grave da almeno sei mesi. Rientrano nella platea gli invalidi civili con una riduzione della capacità lavorativa superiore al 74% e i dipendenti addetti a mansioni gravose. Ogni profilo deve documentare la propria condizione all'istanza. L'obiettivo è tutelare le fragilità sociali e professionali che rendono difficile proseguire il lavoro fino all'età del pensionamento ordinario.
Importi e procedura di domanda
L'iter prevede due fasi: la verifica dei requisiti da parte dell'INPS e la domanda di accesso. Il sussidio è erogato per 12 mensilità annue fino alla pensione di vecchiaia. L'importo eguaglia la rata maturata ma non supera il tetto di 1.500 euro mensili. Non sono previste rivalutazioni né integrazioni al minimo e non viene accreditata la contribuzione figurativa, fattore che influisce sull'assegno futuro. La misura è incompatibile con altri sostegni al reddito, rendendo essenziale valutare le implicazioni economiche prima di procedere con l'invio telematico della richiesta.