Architettura in cattedra: un progetto di legge per la formazione e l’identità locale
Proposta di legge per valorizzare l’architettura tradizionale attraverso scuola, formazione e coesione sociale, promuovendo identità e paesaggio.


La 7ª Commissione Cultura della Camera dei Deputati ha avviato l’esame di una proposta di legge che mira a rivoluzionare l’approccio alla pianificazione urbana e alla formazione in ambito architettonico. Il testo, presentato dal deputato Fabio Rampelli, si fonda sulla valorizzazione dell’identità locale, sull’estetica degli edifici e sulla funzione sociale dell’architettura. Con un approccio multidisciplinare, il provvedimento coinvolge anche il mondo scolastico e formativo, riconoscendo all’architettura un ruolo chiave nella costruzione del tessuto culturale e sociale delle comunità.
Un modello urbano radicato nell’identità dei luoghi
La proposta di legge introduce un nuovo paradigma urbanistico che pone al centro la qualità progettuale, la tradizione architettonica e la coesione sociale. L’obiettivo è incentivare un’edilizia fondata sul rispetto delle specificità territoriali, superando modelli standardizzati e impersonali. Il quartiere viene riconosciuto come spazio primario dell’identità collettiva, in linea con le visioni di urbanisti come Léon Krier e Peter Calthorpe, fautori di una pianificazione che unisce estetica, sostenibilità e tradizione.
La scuola come luogo di educazione alla cultura del costruito
Uno degli elementi chiave del disegno di legge è l’articolo 11, che coinvolge direttamente il sistema educativo. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) e il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR), in collaborazione con le Regioni, saranno incaricati di introdurre percorsi didattici dedicati all’urbanistica e all’architettura tradizionale. L’intento è promuovere, sin dai primi anni scolastici, la consapevolezza del paesaggio costruito e delle sue dimensioni storiche e ambientali.
Formazione professionale e competenze locali
Accanto all’educazione scolastica, la proposta di legge prevede azioni concrete rivolte alla formazione professionale, in capo esclusivamente alle Regioni. Tra queste si segnalano:
- Attivazione di corsi di formazione professionale in ambito urbanistico e architettonico tradizionale;
- Realizzazione di cantieri-scuola, concepiti come strumenti operativi e didattici per l’apprendimento sul campo;
- Valorizzazione delle competenze artigianali e delle tecniche costruttive locali, con particolare attenzione all’impiego di materiali tipici del territorio.
Architettura come bene culturale e sociale
La legge riconosce l’architettura tradizionale come espressione di valore culturale e strumento di coesione sociale. Questo riconoscimento si traduce in una serie di misure finalizzate alla promozione e alla tutela del patrimonio costruito:
- Definizione di criteri di qualità progettuale, per orientare le nuove costruzioni e gli interventi di recupero;
- Istituzione di premi e concorsi destinati a giovani professionisti e progettisti emergenti;
- Creazione di un centro nazionale di documentazione per raccogliere, studiare e diffondere conoscenze sull’urbanistica e sull’architettura tradizionale;
- Introduzione di incentivi economici per il restauro e la valorizzazione di opere riconosciute di particolare pregio storico e culturale.
Un progetto di legge dal forte impatto culturale
Questa proposta legislativa intende coniugare sviluppo urbano e rispetto delle radici storiche, proponendo un modello che privilegia la qualità del vivere e la bellezza del costruito. Non si tratta solo di una normativa tecnica, ma di una visione culturale che affida all’architettura un ruolo centrale nella costruzione dell’identità nazionale e nella promozione del benessere sociale.