Arretrati carichi di cura ADI 2025: pagamenti in arrivo
Ultime novità sugli arretrati carichi di cura Assegno di Inclusione 2025: chi riceve i pagamenti INPS, come controllare il saldo e cosa fare in caso di problemi


Con il pagamento di aprile 2025, moltissime famiglie italiane ricevono non solo la ricarica mensile, ma anche gli arretrati dei carichi di cura. Si tratta di somme attese da mesi, che in diversi casi raggiungono importi significativi. Questo aggiornamento riguarda la Carta di Inclusione (Carta ADI), destinata ai nuclei con figli minori, persone con disabilità o anziani non autosufficienti.
La liquidazione degli arretrati nasce da una modifica introdotta nel 2025, che ha permesso il ricalcolo automatico degli importi per tutte le famiglie aventi diritto già nel 2024 ma con domande incomplete. L’incrocio dei dati ISEE con la DSU ha reso possibile questo recupero automatico.
Assegno di Inclusione aprile 2025: chi riceve gli arretrati
I pagamenti dell'Assegno di Inclusione (ADI) di aprile sono partiti in anticipo: l'INPS ha avviato le lavorazioni martedì 23 aprile e molti beneficiari hanno visto l'accredito già mercoledì 24 aprile 2025. L'anticipo si deve alla chiusura bancaria prevista per il 25 aprile.
Accanto alla ricarica mensile, numerosi nuclei familiari trovano importi extra, riconducibili agli arretrati carichi di cura. Tuttavia, l’INPS non ha ancora rilasciato comunicazioni ufficiali: diverse segnalazioni da tutta Italia confermano gli accrediti, ma non è chiaro se tutti i beneficiari abbiano già ricevuto quanto spettante.
Cosa sono i carichi di cura e chi ha diritto agli arretrati
Il carico di cura rappresenta una maggiorazione sulla scala di equivalenza ADI, destinata ai nuclei familiari che assistono soggetti fragili. In particolare, spetta a chi ha:
- Almeno un figlio con meno di 3 anni;
- Almeno tre figli minorenni;
- Una persona con disabilità o un anziano non autosufficiente.
Questa integrazione mira a sostenere le famiglie con maggiori responsabilità assistenziali, aiutandole ad affrontare spese aggiuntive.
Perché gli arretrati dei carichi di cura arrivano ora
Fino al 2024, per ottenere il carico di cura occorreva compilare correttamente il modello ADI COM esteso. Molte famiglie, però, non hanno presentato il modulo o hanno commesso errori, perdendo il diritto alla maggiorazione.
Dal 2025, l'INPS ha semplificato la procedura: riconosce automaticamente i carichi di cura utilizzando i dati ISEE presenti nella DSU, senza richiedere ulteriori adempimenti. Questa novità ha consentito:
- Il ricalcolo retroattivo delle posizioni idonee già nel 2024;
- L'erogazione automatica degli arretrati;
- Il riesame di domande precedentemente respinte.
In molti casi, le somme recuperate coprono più mensilità, raggiungendo cifre anche elevate.
Problemi segnalati: "Nucleo IS da verificare"
Alcuni beneficiari riscontrano il messaggio "nucleo IS da verificare – in attesa dati NPR" nel fascicolo previdenziale. Questo problema si verifica quando emergono incongruenze tra la DSU e l'Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente, dovute a:
- Nascite recenti;
- Variazioni nella composizione del nucleo (separazioni, decessi);
- Dati anagrafici non aggiornati.
In questi casi, l’INPS sospende momentaneamente il pagamento. Tuttavia, il diritto rimane intatto e l'Istituto provvede a recuperare gli arretrati entro le successive lavorazioni, previste da metà maggio.
Come controllare il pagamento degli arretrati sulla Carta di Inclusione
Chi desidera verificare l'accredito degli arretrati carichi di cura Assegno di Inclusione 2025 può utilizzare diversi strumenti:
- Accedere al fascicolo previdenziale INPS tramite SPID, CIE o CNS;
- Verificare il saldo della Carta Inclusione attraverso l'App Postepay o gli sportelli ATM Postamat;
- Contattare il numero verde di Poste Italiane (800.666.888).
Vista l’alta affluenza di utenti, si potrebbero riscontrare rallentamenti nei servizi.
La liquidazione degli arretrati carichi di cura rappresenta un traguardo importante per moltissime famiglie italiane. Il nuovo sistema automatico basato sui dati ISEE ha reso più semplice e sicuro il riconoscimento di questo diritto, eliminando errori procedurali e garantendo una maggiore tutela a chi si occupa ogni giorno di persone fragili.
Continuare a monitorare la situazione resta fondamentale, specialmente per chi non ha ancora ricevuto il pagamento o riscontra anomalie nella posizione anagrafica.