Aspettativa per motivi di famiglia o personali: cosa c'è da sapere
Chiarimenti sull'aspettativa per motivi di famiglia per il personale scolastico. Informazioni su requisiti, durata, domanda e impatto sulla retribuzione.


L'aspettativa per motivi di famiglia o personali rappresenta un diritto fondamentale per il personale scolastico, consentendo un'interruzione temporanea del servizio per far fronte a specifiche esigenze private. Questa guida illustra chi può richiederla, la durata massima e la procedura corretta. L'istituto è accessibile sia ai docenti che al personale ATA con contratto a tempo indeterminato o annuale.
Aspettativa per motivi di famiglia o personali: destinatari e requisiti
L’istituto dell'aspettativa per motivi personali e di famiglia si rivolge a una platea ben definita del personale scolastico. Possono presentare domanda i docenti, il personale educativo e gli ATA assunti con contratto a tempo indeterminato. Il diritto è esteso anche al personale con contratto a tempo determinato, a condizione che sia su base annuale (scadenza 31 agosto) o fino al termine delle attività didattiche (scadenza 30 giugno).
Sono invece esclusi da questa possibilità i supplenti nominati per periodi brevi e temporanei. La normativa, basata sul CCNL, garantisce quindi una tutela a chi ha un rapporto di lavoro più stabile con l'istituzione scolastica, riconoscendo la necessità di periodi di pausa per motivi personali validi. Questa distinzione è cruciale per orientare correttamente i docenti e il personale ATA nella gestione delle proprie carriere.
Durata e modalità di fruizione
La normativa stabilisce con precisione la durata massima del periodo di aspettativa, prevedendo due diverse modalità di utilizzo. Se richiesta in maniera continuativa, l'assenza dal servizio non può superare i dodici mesi. Qualora invece venga utilizzata in modo frazionato, il limite complessivo si estende a trenta mesi, da calcolarsi all'interno di un quinquennio mobile. Questa flessibilità permette al dipendente di gestire le proprie necessità personali senza dover necessariamente ricorrere a un'unica e lunga interruzione. La gestione dei periodi frazionati richiede un'attenta pianificazione per non superare il tetto massimo consentito nell'arco temporale di riferimento.
Domanda e conseguenze economiche
La procedura per ottenere l'aspettativa inizia con la presentazione di una domanda motivata, da inoltrare con un congruo anticipo al dirigente scolastico. Quest'ultimo ha trenta giorni per valutare la richiesta e comunicare la sua decisione, che in caso di diniego deve essere adeguatamente motivata. È fondamentale sottolineare che il periodo di aspettativa non prevede alcuna retribuzione. Di conseguenza, l'assenza interrompe l'anzianità di servizio e non viene conteggiata ai fini della progressione di carriera, del trattamento pensionistico e previdenziale, né per la maturazione delle ferie e della tredicesima mensilità.