Assegno unico fuori dall'ISEE: cosa cambia per i bonus con la Manovra 2026

La Manovra 2026 modifica il calcolo ISEE: l'assegno unico non conterà per il bonus nido e il nuovo bonus bebè.

A cura di Scuolalink Scuolalink
25 ottobre 2025 12:10
Assegno unico fuori dall'ISEE: cosa cambia per i bonus con la Manovra 2026 - Assegno Unico e Universale con figli a carico
Assegno Unico e Universale con figli a carico
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Importanti novità in arrivo per le famiglie italiane con la Manovra 2026. La modifica chiave riguarda l'assegno unico universale: non sarà più incluso nel calcolo ISEE. Questa esclusione, però, vale solo per l'accesso a due specifiche prestazioni: il bonus asilo nido e il nuovo bonus bebè. L'obiettivo è potenziare i sostegni alla prima infanzia, permettendo a più nuclei di accedere a fasce ISEE più basse.

Le modifiche al calcolo ISEE per le famiglie

La Legge di Bilancio 2026 introduce una riforma mirata dell'ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente), lo strumento fondamentale per l'accesso alle prestazioni sociali agevolate nel sistema di welfare italiano. Il cambiamento più rilevante e atteso consiste nell'esclusione dell'assegno unico universale dal conteggio del reddito familiare ai fini dell'indicatore. Attualmente, l'importo percepito come assegno unico contribuisce ad aumentare il valore ISEE, potendo paradossalmente limitare o ridurre l'accesso ad altri aiuti destinati proprio ai nuclei con figli. Con la nuova norma, questo specifico importo non peserà più sulla dichiarazione.

È fondamentale sottolineare che questa agevolazione nel calcolo è tuttavia selettiva e non generalizzata. L'obiettivo dichiarato del governo è quello di ridurre la pressione economica sui nuclei familiari con figli nei primi anni di vita, considerati cruciali per lo sviluppo e particolarmente onerosi. Facilitando l'accesso ai contributi specifici per l'infanzia, si intende fornire un supporto economico più robusto proprio quando le spese per la cura, la salute e l'educazione sono più elevate e impattanti sui bilanci familiari.

L'impatto selettivo dell'esclusione dell'assegno unico

L'esclusione dell'assegno unico dall'indicatore ISEE, come anticipato, non sarà universale. La Manovra 2026 delimita chiaramente il campo di applicazione per evitare un impatto eccessivo sui conti pubblici. Il "nuovo" ISEE alleggerito varrà esclusivamente per due misure centrali per la prima infanzia: il bonus asilo nido e il nuovo bonus bebè da 1.000 euro. Per tutte le altre prestazioni sociali agevolate che richiedono la presentazione dell'ISEE – come il bonus psicologo, la carta "Dedicata a te", le agevolazioni sulle tasse universitarie o l'accesso ai servizi socio-sanitari agevolati – l'assegno unico continuerà a essere conteggiato pienamente come reddito.

Questa scelta strategica risponde a precise esigenze di sostenibilità finanziaria. Un'esclusione generalizzata comporterebbe un aumento esponenziale della platea di beneficiari per tutti i bonus, con un impatto difficilmente gestibile per il bilancio dello Stato. La strategia adottata mira quindi a un bilanciamento tra sostegno e bilancio, focalizzando le risorse disponibili sui sussidi destinati specificamente alla primissima infanzia e ai nuclei familiari ritenuti più fragili o con maggiori necessità.

Bonus nido e bebè: i dettagli delle nuove misure

Le due misure centrali interessate da questa modifica dell'ISEE sono state definite. Il nuovo bonus bebè 2025, che diventerà operativo con la manovra, prevede un'erogazione presumibilmente una tantum di 1.000 euro per ogni neonato. Questo contributo è pensato per sostenere le prime spese nel corso del primo anno di vita del bambino. Parallelamente, viene confermato e potenziato nei fatti il bonus asilo nido. Quest'ultimo continuerà a funzionare come un rimborso per una parte significativa delle rette pagate dalle famiglie per la frequenza di strutture pubbliche o private autorizzate. Gli importi del bonus nido rimarranno progressivi e legati alle fasce ISEE.

Proprio grazie alla nuova esclusione dell'assegno unico, molte famiglie vedranno il loro ISEE abbassarsi d'ufficio, potendo così accedere alla fascia massima di rimborso, che attualmente raggiunge i 3.000 euro annui. Queste disposizioni si inseriscono in una strategia più ampia di sostegno alla prima infanzia, identificata come prioritaria per contrastare il preoccupante calo demografico e per incentivare la natalità nel Paese, offrendo ai genitori un aiuto concreto e immediato.

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