Aumento pensioni 2026: in Manovra previsti 20 euro in più al mese

La Legge di Bilancio 2025 introduce un incremento di 260 euro annui per i soggetti disagiati. Ecco le novità e l'iter della manovra.

A cura di Scuolalink Scuolalink
20 ottobre 2025 08:30
Aumento pensioni 2026: in Manovra previsti 20 euro in più al mese - Calcolo della pensione netta
Calcolo della pensione netta
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Approvata la Legge di Bilancio 2025, una manovra da 18,7 miliardi di euro. Il testo, ora atteso in Parlamento, introduce un aumento pensioni 2026 per i soggetti in condizioni disagiate. Previsto un incremento di 20 euro mensili (260 annui) dall'articolo 41. La finanziaria, definita "seria ed equilibrata" dall'esecutivo, si concentra anche su famiglie e taglio tasse.

Aumento pensioni 2026: i dettagli della misura

La Legge di Bilancio 2025 introduce, attraverso l'articolo 41, una misura specifica destinata a incidere positivamente sulla vita dei pensionati economicamente più vulnerabili. L'intervento, la cui entrata in vigore è fissata per il 1° gennaio 2026, prevede un incremento diretto degli assegni per i soggetti che versano in condizioni disagiate. L'aumento è stato quantificato in 20 euro mensili. Sebbene possa sembrare una cifra modesta, su base annua si traduce in un sostegno aggiuntivo di 260 euro. Il Ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, ha confermato l'impegno dell'esecutivo verso questo "incremento di 20 euro", volto a supportare le fasce più deboli della popolazione pensionistica.

È cruciale comprendere che questo beneficio non sostituisce, ma si affianca, ai meccanismi ordinari di rivalutazione automatica (perequazione) basati sull'inflazione. L'intervento si inserisce in un contesto di adeguamento degli importi minimi. Già nel 2025, infatti, il trattamento minimo INPS ha raggiunto la soglia dei 616,67 euro mensili, grazie a una rivalutazione aggiuntiva straordinaria del 2,2%. L'incremento del 2026 rappresenta un ulteriore tassello nel supporto al potere d'acquisto di questa specifica platea di beneficiari.

L'iter della Manovra 2025 e i tempi parlamentari

L'approvazione in Consiglio dei Ministri del 16 ottobre segna solamente la prima tappa del viaggio della Legge di Bilancio 2025. Il documento, un testo complesso composto da 137 articoli, deve ora iniziare il suo iter parlamentare. La trasmissione ufficiale alle Camere è attesa entro lunedì 20 ottobre. Secondo la prassi consolidata per la legge finanziaria, l'esame inizierà al Senato della Repubblica, per poi passare alla Camera dei Deputati per l'approvazione definitiva. Le commissioni Bilancio di entrambi i rami avvieranno il ciclo di audizioni, presumibilmente già dall'ultima settimana di ottobre.

Queste sessioni sono fondamentali per permettere ai corpi intermedi e alle parti sociali di esprimere valutazioni tecniche sul testo. Il mese di novembre sarà decisivo per comprendere se l'esame procederà speditamente o se emergeranno ostacoli. L'obiettivo del governo è evitare l'esercizio provvisorio, ottenendo il via libera definitivo entro il 31 dicembre 2025. Tuttavia, l'esperienza degli anni precedenti, come quella del 2024 (approvazione il 28 dicembre), suggerisce che la discussione potrebbe protrarsi fino alle immediate vicinanze delle festività natalizie, mantenendo i tempi estremamente serrati.

I pilastri della finanziaria e le altre misure chiave

La Manovra 2025 mobilita risorse totali per 18,7 miliardi di euro. L'impianto generale della finanziaria, la quarta dell'esecutivo di centrodestra, poggia su quattro pilastri strategici: il sostegno alle famiglie e alla natalità, la riduzione della pressione fiscale, il rafforzamento del sistema sanitario nazionale e gli aiuti mirati alle imprese. La Premier Giorgia Meloni ha definito la manovra "molto seria ed equilibrata", sottolineando la coerenza con le priorità delle leggi di bilancio precedenti.

Oltre all'intervento sulle pensioni minime, il pacchetto destina circa 1,6 miliardi di euro aggiuntivi proprio per le famiglie. Una delle novità più attese e impattanti riguarda la riforma dell'IRPEF. Per i redditi compresi nella fascia tra 28.000 e 50.000 euro, l'aliquota fiscale scenderà dall'attuale 35% al 33%. Questa misura di riduzione delle tasse mira ad ampliare la platea dei beneficiari del taglio del cuneo fiscale, alleggerendo il carico contributivo e fiscale sui lavoratori dipendenti e sui redditi medi.

Il testo contenuto nella bozza ufficiale della prossima Legge di Bilancio

ART. 41. (Incremento delle pensioni in favore dei soggetti in condizioni disagiate)

1. Nell’ambito del processo di incremento delle pensioni per i soggetti in condizioni disagiate, a decorrere dal 1° gennaio 2026, l'importo mensile di cui all'alinea dell'articolo 38, comma 1, della legge 28 dicembre 2001, n. 448, e l'importo annuo di cui al comma 5, lettere a) e b), del medesimo articolo 38, aumentato ai sensi della lettera d) dell’articolo 38, come rideterminati ai sensi dell'articolo 5, comma 5, del decreto-legge 2 luglio 2007, n. 81, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2007, n. 127, sono incrementati rispettivamente di 20 euro e di 260 euro.

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