Pensione anticipata 2026: novità su Quota 103, Ape ed Opzione Donna
Il Governo conferma le misure per la pensione anticipata nel 2026. Ecco i requisiti per Quota 103, Ape Sociale e Opzione Donna.


Il Governo si appresta a confermare le principali misure di pensione anticipata anche per il 2026. La prossima Legge di Bilancio dovrebbe includere la proroga di Quota 103, Ape Sociale e Opzione Donna. Questi strumenti restano i canali alternativi principali all'uscita ordinaria, sebbene mantengano la loro natura di interventi temporanei e non strutturali nel sistema previdenziale italiano.
Quota 103: i requisiti per il 2026
Quota 103 rimane la formula più discussa per l'uscita anticipata. È un compromesso tra sostenibilità dei conti e flessibilità. Per accedere, i lavoratori devono maturare requisiti precisi. Sono necessari almeno 62 anni di età anagrafica e 41 anni di contribuzione. L'importo della pensione viene calcolato interamente con il sistema contributivo. Esistono vincoli stringenti sulla cumulabilità. L'assegno non è cumulabile con redditi da lavoro dipendente o autonomo. Questa regola vige fino al raggiungimento dell'età per la pensione di vecchiaia. Fa eccezione il lavoro autonomo occasionale, entro il limite di 5.000 euro lordi annui. Inoltre, l'assegno erogato non può superare quattro volte il trattamento minimo INPS. Questo limite si applica fino al compimento dei 67 anni.
Opzione Donna e Ape Sociale: le tutele confermate
Anche Opzione Donna sembra destinata alla proroga. Questa misura è molto selettiva e si rivolge alle lavoratrici che maturano i requisiti entro la fine del 2025. Occorrono almeno 35 anni di contributi effettivi. L'età anagrafica richiesta è di 61 anni al momento della domanda. Il calcolo dell'assegno segue il metodo contributivo puro. Sono previste finestre di attesa di 12 o 18 mesi, a seconda della categoria. Le madri lavoratrici beneficiano di uno sconto. La riduzione è di un anno per figlio, fino a un massimo di due. L'Ape Sociale è invece un "anticipo pensionistico". Funziona come una misura-ponte finanziata dallo Stato. È riservata a categorie meritevoli di tutela.
Pensione anticipata: i beneficiari dell'Ape Sociale
L'Ape Sociale non si rivolge a tutti i lavoratori. I beneficiari includono disoccupati di lungo corso che hanno terminato gli ammortizzatori sociali. Ne hanno diritto anche i caregiver che assistono familiari. È accessibile per invalidi civili con riduzione della capacità lavorativa di almeno il 74%. Vi rientrano infine gli addetti ad attività gravose. Questi ultimi devono aver svolto tali mansioni per periodi specifici (6 anni negli ultimi 7 o 7 negli ultimi 10). L'indennità accompagna i lavoratori fino all'età di vecchiaia. Si può accedere a 63 anni e 5 mesi con 30 anni di contributi. La soglia contributiva sale a 36 anni per le mansioni usuranti. La conferma di queste misure di pensione anticipata avverrà con la Legge di Bilancio. Il testo, dopo l'approvazione in Consiglio dei Ministri, passerà al vaglio del Parlamento per il varo definitivo entro fine anno.