Baby gang, allarme sociale: serve una risposta educativa
Allarme baby gang a Salerno. Il CNDDU propone un’azione educativa centrata sui docenti A046 e su percorsi di legalità per contrastare il disagio giovanile


L’aggressione avvenuta a Salerno riaccende l’attenzione sul fenomeno delle baby gang. Il CNDDU chiede un’azione educativa forte e sistemica, con un ruolo centrale per i docenti di discipline giuridiche. Prevenzione, scuola e cittadinanza attiva sono gli strumenti chiave contro la violenza giovanile.
Baby gang: un campanello d’allarme per tutti
Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani esprime seria preoccupazione per i gravi episodi di violenza avvenuti recentemente a Salerno, nel quartiere Torrione. Una coppia è stata aggredita da un gruppo di adolescenti tra i 12 e i 15 anni, un fatto che non può essere derubricato a semplice bravata, ma che segnala una deriva sociale allarmante. Episodi simili si stanno registrando anche in altre aree cittadine, come Mariconda, Parco del Mercatello e Parco Arbostella. È necessario un impegno corale della comunità educante, affinché il problema venga affrontato alla radice.
Educare, non solo reprimere il fenomeno delle baby gang
Pur comprendendo l’esigenza di misure di sicurezza come il DASPO urbano, il CNDDU ritiene che la priorità debba essere assegnata a un’azione educativa integrata e preventiva. I fenomeni di disagio giovanile vanno contrastati attraverso percorsi strutturati di educazione civica, diritti umani e legalità, capaci di restituire ai giovani senso di appartenenza e responsabilità. Senza un impianto pedagogico coerente, la repressione rischia di rafforzare dinamiche di esclusione sociale, aggravando la frattura tra adolescenti e istituzioni.
Il ruolo strategico dei docenti A046
In questo scenario, i docenti della classe di concorso A046 – discipline giuridiche ed economiche – sono figure chiave. Grazie alla loro formazione, sono in grado di affrontare in modo efficace temi fondamentali come la Costituzione, la cittadinanza digitale, i diritti e la sostenibilità. Tuttavia, la loro presenza nei quadri organici delle scuole è ancora limitata, anche dove il potenziamento dell’offerta formativa lo richiederebbe. Il CNDDU sottolinea che una maggiore valorizzazione di queste professionalità potrebbe fare la differenza nei contesti più fragili.
Proposte per un'azione educativa concreta
Per rispondere a questa emergenza sociale, il CNDDU propone un piano educativo coordinato e multilivello. Tra le misure indicate: affidare ai docenti A046 l’educazione alla legalità, attivare percorsi di peer education e laboratori sulle emozioni, coinvolgere le famiglie con progetti formativi basati sul dialogo intergenerazionale e rafforzare la sinergia tra scuole e servizi sociali per individuare precocemente situazioni a rischio. Solo una risposta educativa collettiva può prevenire la deriva e restituire ai giovani il senso di comunità e responsabilità.