Bollo auto 2026: la guida completa alle nuove regole

Il bollo auto cambia dal 2026: addio rate, scadenze personalizzate e più poteri alle Regioni. Ecco cosa prevede la riforma fiscale.

03 novembre 2025 14:00
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Dal 1° gennaio 2026 la gestione del bollo auto in Italia subirà una trasformazione radicale per i veicoli di nuova immatricolazione. Questa riforma della tassa automobilistica fa parte di un più ampio riassetto fiscale. L'obiettivo è modernizzare il sistema, introducendo una scadenza personalizzata basata sul mese di acquisto e un pagamento in unica soluzione. Le Regioni otterranno maggiore autonomia gestionale.

Scadenze personalizzate e pagamento in unica soluzione

La modifica più rilevante della riforma fiscale 2026 riguarda la tempistica dei versamenti per i veicoli di nuova immatricolazione. Spariscono le scadenze fisse uguali per tutti; il sistema si allineerà a un calendario fiscale personalizzato. La nuova regola impone che il primo pagamento sia effettuato entro l'ultimo giorno del mese successivo a quello di immatricolazione. Tale data diventerà poi la scadenza annuale fissa per quel veicolo (es. immatricolazione 10 marzo, scadenza 30 aprile). Questa gestione già attiva in Lombardia e Piemonte sarà estesa a livello nazionale. I veicoli già circolanti prima del 2026 manterranno le vecchie scadenze. La seconda novità cruciale è l'addio alla rateizzazione: l'importo dovrà essere versato in un'unica soluzione, salvo rare eccezioni quadrimestrali decise dalle Regioni.

Bollo auto: poteri regionali, usato e archivio nazionale

Il decreto attuativo della riforma fiscale trasforma il bollo auto in un tributo regionale a tutti gli effetti. Le amministrazioni locali avranno piena autonomia gestionale non solo sull'incasso, ma anche sulla modulazione delle aliquote e sulla definizione di esenzioni, potendo incentivare veicoli ecologici (elettrici o ibridi). Cambia anche la gestione dei passaggi di proprietà per l'usato: la responsabilità fiscale sarà unicamente dell'intestatario registrato al PRA il primo giorno del periodo d'imposta. Questo semplifica la compravendita e riduce il contenzioso. Infine, per la trasparenza, la gestione dei dati confluirà nell'Archivio Nazionale Tasse Automobilistiche (ANTA), coordinato dal PRA, per integrare i dati di ACI e Regioni e semplificare i controlli.

Cosa non cambia: calcolo, superbollo e veicoli fermi

Nonostante le novità su pagamenti e scadenze, i criteri di calcolo dell'importo restano invariati. La tassa sarà sempre determinata in base alla potenza del veicolo (kW) e alla sua classe ambientale (Euro). Le tariffe base (es. 2,58 €/kW per Euro 4 e superiori; 3,00 €/kW per Euro 0) non cambiano. Permane anche la presenza del "superbollo", l'addizionale di 20 €/kW applicata ai veicoli che superano i 185 kW di potenza. Un'altra modifica importante, che però rafforza l'obbligo di pagamento, riguarda i veicoli sottoposti a fermo amministrativo. Dal 2026, l'esenzione precedente viene meno: la tassa resta dovuta perché legata alla proprietà e non alla circolazione. L'obbligo cessa solo con la perdita di possesso (furto o demolizione).

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