Bonus asilo nido: cosa cambia con la circolare INPS 123/2025

Con la circolare 123/2025 l’INPS introduce novità sul bonus asilo nido: validità delle domande, nuove strutture riconosciute e spese escluse.

14 settembre 2025 10:03
Bonus asilo nido: cosa cambia con la circolare INPS 123/2025 - Bonus asilo nido
Bonus asilo nido
Condividi

Dal 1° gennaio 2026 il bonus asilo nido cambia volto. Con la circolare INPS del 5 settembre 2025, n. 123, arrivano novità che semplificano la gestione delle domande e ampliano la platea delle strutture riconosciute. L’obiettivo è agevolare le famiglie con bambini piccoli, offrendo maggiori possibilità di accesso e continuità del beneficio.

Domande a validità pluriennale

Dal 2026 la richiesta del bonus non dovrà più essere ripresentata ogni anno: basterà inoltrarla una sola volta e resterà valida fino al terzo compleanno del bambino. Questo significa meno tempo speso in pratiche amministrative e una maggiore continuità nell’erogazione del sostegno. Resta comunque necessario, a inizio di ogni anno solare, confermare la propria situazione familiare ed economica e prenotare le mensilità da utilizzare, così da garantire un uso mirato delle risorse disponibili.

Ampliamento dei servizi educativi

Il beneficio non riguarda più esclusivamente gli asili nido, ma viene esteso a una rete più ampia di servizi per l’infanzia. Tra questi rientrano i micronidi per i più piccoli dai 3 ai 36 mesi, le sezioni primavera dedicate ai bambini dai 24 ai 36 mesi e i servizi integrativi, come spazi gioco, servizi domiciliari educativi e centri per bambini e famiglie. Tutte le strutture devono essere autorizzate secondo le regole regionali, così da garantire standard di qualità e sicurezza omogenei sul territorio nazionale. L’ampliamento rappresenta un passo avanti per conciliare tempi di vita e lavoro, offrendo soluzioni diverse e più flessibili ai genitori.

Bonus asilo nido: spese escluse e riesame delle domande 2025

Restano invece escluse dal contributo le spese che non hanno una finalità educativa o non rientrano nelle tipologie previste dal decreto-legge 95/2025. Non saranno quindi rimborsati i servizi ricreativi, le attività di pre-scuola e post-scuola o la partecipazione ai centri per bambini e famiglie con la presenza di un adulto accompagnatore. Parallelamente, l’INPS sta riesaminando le domande presentate nel 2025: verranno accolte anche quelle che in passato erano state respinte perché riferite a strutture che oggi rientrano tra quelle riconosciute, offrendo così una seconda opportunità a molte famiglie.

16278_Circolare-numero-123-del-05-09-2025 (1)

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail