Bonus Giorgetti confermato nel 2026: requisiti, quanto vale e come funziona

La guida alla proroga del Bonus Giorgetti per chi rinvia la pensione anticipata. Ecco i vantaggi in busta paga e le conseguenze sull'assegno.

A cura di Scuolalink Scuolalink
01 novembre 2025 10:30
 Bonus Giorgetti confermato nel 2026: requisiti, quanto vale e come funziona - Bonus Giorgetti 2026
Bonus Giorgetti 2026
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Il Bonus Giorgetti 2026 è stato confermato. Questa misura incentiva i lavoratori che, pur avendo maturato i requisiti per la pensione anticipata ordinaria, scelgono di restare in servizio. Il beneficio consiste nell'erogazione in busta paga del contributo previdenziale del 9,19%, una somma che risulta completamente esentasse. Un vantaggio economico immediato per chi posticipa il ritiro dal lavoro.

Cos'è il Bonus Giorgetti e come funziona

Il cosiddetto Bonus Giorgetti, prorogato fino al 2026, rappresenta una misura di politica attiva del lavoro ideata per incentivare la permanenza in servizio dei lavoratori prossimi alla pensione. Questa iniziativa, che raccoglie l'eredità del precedente "Bonus Maroni" introdotto nel 2023, si rivolge specificamente a coloro che, pur avendo maturato i requisiti contributivi per accedere alla pensione anticipata ordinaria, scelgono volontariamente di non ritirarsi e proseguire la propria attività professionale. Il meccanismo di funzionamento è diretto e trasparente. Il lavoratore che aderisce rinuncia formalmente all'accredito pensionistico della quota di contributi previdenziali a suo carico.

Tale quota, quantificata con precisione nel 9,19% della retribuzione imponibile lorda, non viene versata all'INPS. Al contrario, l'importo corrispondente viene erogato direttamente al dipendente, mese dopo mese. Il risultato tangibile è un incremento netto in busta paga, poiché questa somma aggiuntiva è totalmente esentasse. Non concorre, infatti, alla formazione del reddito imponibile ai fini IRPEF, rappresentando un vantaggio economico immediato e tangibile per chi posticipa il pensionamento. L'obiettivo del legislatore è chiaro: sostenere la produttività e mantenere attive nel mercato del lavoro figure con elevata esperienza.

I requisiti per accedere all'incentivo nel 2026

Per poter beneficiare del Bonus Giorgetti nel 2026, i lavoratori devono soddisfare criteri specifici. L'incentivo è rivolto ai lavoratori dipendenti, sia del settore pubblico che di quello privato, che maturano i requisiti per la pensione anticipata ordinaria entro il 31 dicembre 2026. È fondamentale sottolineare che si fa riferimento esclusivamente alla Legge Fornero per la pensione anticipata. I requisiti contributivi necessari restano invariati: 42 anni e 10 mesi di contributi versati per gli uomini; 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne, indipendentemente dall'età anagrafica.

Una novità rilevante per il 2026 riguarda la cumulabilità. Con la scadenza di molte misure di pensionamento flessibile, come "Quota 103", fissata alla fine del 2025, si prevede che il Bonus Giorgetti non sarà più cumulabile con queste forme di uscita anticipata. L'adesione è, in ogni caso, una scelta puramente volontaria del dipendente, che deve aver raggiunto la piena anzianità contributiva richiesta dalla normativa vigente per la pensione anticipata.

Quanto vale l'aumento in busta paga

Il valore economico del Bonus Giorgetti è direttamente proporzionale alla retribuzione lorda del lavoratore. L'incremento netto percepito in busta paga corrisponde esattamente alla quota contributiva IVS (Invalidità, Vecchiaia e Superstiti) che, in condizioni normali, sarebbe a carico del dipendente. Questa quota è stabilita, per la maggior parte dei lavoratori dipendenti, nella misura del 9,19% dello stipendio lordo mensile. Per comprendere meglio l'impatto pratico, si può analizzare un esempio concreto.

Un lavoratore con una retribuzione lorda mensile di 2.500 euro, che normalmente vedrebbe trattenuti circa 230 euro per i propri contributi previdenziali, riceverà questi 230 euro direttamente nel suo cedolino. L'aspetto più vantaggioso è la totale defiscalizzazione di tale importo. I 230 euro, nell'esempio citato, sono netti e non soggetti ad alcuna tassazione, né IRPEF né addizionali regionali o comunali, massimizzando così il beneficio economico immediato derivante dalla scelta di rimanere al lavoro.

Conseguenze sull'assegno e procedura di richiesta

L'adesione al Bonus Giorgetti comporta una valutazione attenta dei pro e dei contro. Il vantaggio immediato dell'aumento in busta paga ha come contropartita una crescita più lenta del montante contributivo individuale. Poiché il lavoratore non versa la sua quota IVS (9,19%) durante il periodo di fruizione del bonus, l'accumulo di contributi utili per il calcolo della pensione rallenta. Di conseguenza, l'importo della pensione futura potrebbe risultare leggermente inferiore rispetto a quello che si sarebbe ottenuto continuando a versare la contribuzione piena.

Simulazioni effettuate dall'INPS indicano una potenziale riduzione media dell'assegno pensionistico che può variare tra il 2% e il 4%, a seconda della durata del beneficio e della specifica situazione contributiva. Per quanto riguarda la procedura, l'adesione è volontaria e deve essere richiesta esplicitamente dal lavoratore. La domanda va presentata direttamente al proprio datore di lavoro, sia esso pubblico o privato. Sarà poi il datore di lavoro a comunicare la scelta all'INPS, che provvederà a interrompere l'accredito della quota contributiva. Dal mese successivo alla comunicazione, il lavoratore inizierà a ricevere il bonus direttamente in busta paga.

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