Bonus psicologo 2025: domande al via dal 15 settembre, fino a 1.500 euro per chi ha redditi bassi
Bonus psicologo 2025: domande dal 15 settembre al 14 novembre, importi fino a 1.500 euro in base all’Isee con graduatorie regionali e tempi definiti.
Dal 15 settembre al 14 novembre sarà possibile presentare all’Inps la domanda per il bonus psicologo 2025, una misura che ogni anno registra un boom di richieste e che punta a sostenere chi non può permettersi un percorso di supporto psicologico. L’agevolazione, resa strutturale dalla Legge di Bilancio 2023, prevede contributi differenziati in base all’Isee e conferma il tetto massimo di 1.500 euro.
Requisiti e importi previsti
Il beneficio si rivolge a chi possiede un Isee inferiore a 50mila euro, con tre fasce di accesso: fino a 1.500 euro per chi non supera i 15mila euro, 1.000 euro per la fascia tra i 15mila e i 30mila, e 500 euro per i redditi fino a 50mila. Le graduatorie, suddivise per Regione e Provincia autonoma, terranno conto dell’Isee più basso e, in caso di parità, della rapidità di presentazione della domanda. Le risorse disponibili ammontano a 9,5 milioni di euro, sufficienti – secondo l’Inps – per poco più di 6.300 beneficiari, a fronte di un fabbisogno stimato in circa 5 milioni di persone.
Bonus psicologo 2025: modalità di erogazione e tempi
Il contributo viene erogato direttamente ai professionisti, con un tetto di 50 euro a seduta, senza accrediti diretti ai cittadini. Una volta assegnato, il bonus dovrà essere utilizzato entro 270 giorni. Nel 2024 le domande avevano superato quota 400mila, ma solo 3.300 richiedenti erano riusciti a ottenere il beneficio: un divario che solleva dubbi sulla reale capacità della misura di rispondere alla domanda crescente di cure psicologiche.
Il nodo dello psicologo di base
Mentre il bonus resta uno strumento importante, il Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi sottolinea l’urgenza di introdurre lo psicologo di base. Il disegno di legge sul tema è fermo in Parlamento, nonostante il nuovo Piano nazionale per la salute mentale 2025-2030 preveda un aumento dei casi di disagio psicologico. “Non possiamo limitarci a interventi emergenziali – ha dichiarato la presidente Maria Antonietta Gulino – serve una risposta stabile e capillare, soprattutto per i giovani, con servizi di prossimità capaci di garantire continuità di cura”.