Bullismo sulla chat scolastica: minorenni assolti per tenuità del fatto

Firenze: tre studenti assolti per bullismo e stalking attraverso la chat scolastica. Per il giudice condotta tenue e occasionale. Scuola denunciò i fatti.

05 maggio 2025 20:49
Bullismo sulla chat scolastica: minorenni assolti per tenuità del fatto - Sentenza del Giudice
Sentenza del Giudice
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Un caso di bullismo scolastico sfociato in stalking è giunto a processo davanti al Tribunale per i minorenni di Firenze. I tre studenti imputati, allora quindicenni, avevano vessato un compagno con insulti, video denigratori e percosse, diffusi tramite chat WhatsApp create ad hoc. Nonostante la gravità dei comportamenti, il giudice ha disposto il non luogo a procedere per tenuità del fatto e occasionalità della condotta, accogliendo la richiesta del pubblico ministero.

Dallo sfottò alle percosse: la dinamica del caso di bullismo

I fatti si sono svolti tra l’anno scolastico 2021/2022 e parte del successivo in un istituto tecnico di Firenze. Tre ragazzi tra i 15 e i 16 anni avevano preso di mira un compagno, insultandolo ripetutamente con epiteti legati al peso come “ciccione”, “balena” e “pomodoro grappolo”. In più occasioni lo aggredivano fisicamente con palline di carta, danneggiavano i suoi oggetti personali e registravano brevi video delle prese in giro, che poi venivano condivisi all’interno di chat create per umiliarlo.

Il ruolo della scuola e l’intervento della magistratura

La situazione era divenuta così opprimente da spingere il ragazzo a non voler rimanere mai da solo con i compagni, affidandosi alla presenza costante dei genitori per entrare e uscire da scuola. È stato l’Istituto stesso a denunciare l’accaduto, attivando parallelamente anche provvedimenti disciplinari interni. L’indagine della Procura per i minorenni si è inizialmente orientata sul reato di stalking, visti i comportamenti reiterati e lesivi.

Non luogo a procedere: la decisione del giudice

Durante il procedimento, il pubblico ministero ha ritenuto che la condotta, pur grave, potesse essere considerata di particolare tenuità e non abituale. Il giudice ha accolto la richiesta di non luogo a procedere, applicando l’articolo del codice penale minorile che tutela il percorso educativo degli imputati. L’assoluzione, però, non cancella la responsabilità morale di comportamenti che hanno segnato profondamente la vittima.

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