Carta del Docente: diritti, novità e ricorsi per i precari

Carta del Docente: guida completa su diritti, novità e ricorsi per precari e supplenti brevi, con informazioni su bonus e formazione.

02 ottobre 2025 20:15
Carta del Docente: diritti, novità e ricorsi per i precari - carta del docente
carta del docente
Condividi

La Carta del Docente è un bonus annuale per l’aggiornamento professionale degli insegnanti, nato nel 2015. Recenti sentenze europee e italiane hanno esteso il diritto anche ai docenti precari e ai supplenti brevi, suscitando contenziosi e ritardi nell’erogazione. Questo articolo analizza l’evoluzione normativa, le problematiche attuali e le modalità per ottenere il bonus, evidenziando i diritti consolidati e le prospettive future.

Origine e evoluzione della Carta del Docente

La Carta del Docente è stata istituita nel 2015 con un bonus annuo di 500 euro destinato ai docenti di ruolo per la formazione professionale. Nel tempo, la normativa è cambiata grazie a pronunce giurisprudenziali. La Corte di Giustizia Europea del 2022 ha riconosciuto il diritto anche ai docenti a tempo determinato, aprendo la strada a contenziosi estesi. Successivamente, decreti nazionali e sentenze della Cassazione hanno ampliato la platea includendo i docenti assunti al 31 agosto e al 30 giugno. La legge di bilancio 2025 ha ridefinito l’importo annuale tramite decreto MI-MEF.

Supplenti brevi e problematiche attuali

La sentenza Alfi del 2025 ha stabilito che il bonus spetta anche ai supplenti brevi e saltuari, senza proporzioni per la durata del contratto. Nonostante i diritti consolidati, il Ministero dell’Istruzione ha ritardato l’erogazione, generando interventi dei TAR e dei Prefetti per garantire l’adempimento. La Corte Costituzionale ha confermato che la mancanza di fondi non giustifica il mancato riconoscimento della Carta del Docente. I docenti devono quindi seguire i ricorsi per ottemperanza per ottenere quanto dovuto.

Modalità di accesso e possibilità di recupero

I docenti possono verificare l’accredito della Carta del Docente tramite il portale SPID. Per chi non ha ricevuto il bonus negli anni precedenti, il ricorso giurisdizionale è possibile entro cinque anni. Anche chi è entrato di ruolo può recuperare i bonus maturati durante i periodi di supplenza. Trasformare la Carta in voce stipendiale comporterebbe tassazione e riduzione del beneficio netto, mentre mantenerla come bonus garantisce pieno diritto economico a tutti i docenti, inclusi i precari.

Conclusione

La Carta del Docente è ormai uno strumento consolidato per la formazione e il sostegno economico dei docenti. Le recenti sentenze ampliano i diritti ai precari e ai supplenti brevi. Per ottenere il bonus è fondamentale seguire i ricorsi in caso di ritardi ministeriali. Mantenere il bonus come strumento dedicato alla formazione garantisce pieno beneficio economico e tutela dei diritti dei docenti.