Carta del docente: il tribunale di Padova tutela i precari

Il Tribunale di Padova riconosce la Carta del docente anche ai precari: 3.000 euro a un’insegnante e parità di diritti nella formazione.

10 ottobre 2025 18:11
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La Carta del docente spetta anche agli insegnanti precari. Lo ha stabilito il Tribunale del lavoro di Padova, che ha riconosciuto a una docente a tempo determinato 3.000 euro di arretrati per gli anni 2019-2025. Il giudice ha richiamato la Corte di Giustizia Europea, il Consiglio di Stato e la Corte di Cassazione, ribadendo che la formazione dei docenti deve essere garantita a tutti, senza discriminazioni tra personale di ruolo e a termine. Una decisione che conferma l’orientamento dei tribunali italiani.

Il diritto dei precari alla formazione e alla Carta del docente

Il Tribunale di Padova ha riconosciuto il diritto alla Carta del docente anche a chi lavora con contratti a tempo determinato, dichiarando illegittima la normativa che limita il bonus ai soli insegnanti di ruolo. Nella sentenza si richiama la posizione della Corte di Giustizia Europea, secondo cui escludere i precari da un beneficio legato alla formazione professionale costituisce una violazione del principio di parità di trattamento.
Il giudice ha inoltre sottolineato che la formazione e l’aggiornamento professionale sono indispensabili per tutti i docenti, indipendentemente dal tipo di contratto, poiché la qualità dell’istruzione non può dipendere dalla stabilità del rapporto di lavoro. Per questo, chi ha prestato servizio per almeno 150 giorni nell’anno scolastico deve essere considerato comparabile ai colleghi di ruolo e beneficiare dei 500 euro annui previsti dalla Carta.

Giurisprudenza e risarcimenti per i docenti a termine

La decisione di Padova si inserisce in un quadro giurisprudenziale consolidato: la Corte di Giustizia Ue, il Consiglio di Stato e la Cassazione hanno più volte ribadito che la Carta del docente deve essere riconosciuta anche ai precari. Il tribunale ha richiamato inoltre gli articoli 63 e 64 del CCNL Scuola 2007, che obbligano l’amministrazione a garantire pari opportunità di formazione in servizio a tutto il personale.
Il giudice ha disapplicato le norme della Legge 107/2015 e del DPCM 28 novembre 2016, riconoscendo che anche supplenze brevi e saltuarie, se di durata complessiva pari ad almeno cinque mesi, rientrano nei casi di effettiva comparabilità. La docente, difesa dai legali dell’Anief, ha così ottenuto un risarcimento di 3.000 euro. L’associazione invita i precari in situazioni analoghe a presentare ricorso entro cinque anni per recuperare fino a 3.500 euro.

La sentenza del Tribunale di Padova rappresenta un passo avanti nella tutela dei docenti precari e nella valorizzazione della formazione professionale. Riconoscere la Carta del docente a chi lavora con contratti a termine significa rispettare i principi di uguaglianza e di buon andamento della Pubblica Amministrazione. La decisione conferma che l’aggiornamento e la crescita professionale non possono essere privilegi riservati ai soli insegnanti di ruolo, ma un diritto di tutti.

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