Carta docenti ai precari: nuove sentenze favorevoli a Monza, Pavia e Torino

Tre nuove sentenze a Torino, Pavia e Monza confermano il diritto alla carta docenti di 500 euro annui per chi non è di ruolo. Tutti i dettagli.

03 ottobre 2025 07:30
Carta docenti ai precari: nuove sentenze favorevoli a Monza, Pavia e Torino - Giudice durante un processo
Giudice durante un processo
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Nuove sentenze emesse dai Tribunali di Torino, Pavia e Monza consolidano il diritto alla Carta docenti anche per il personale non di ruolo. Questa misura, del valore di 500 euro annui, è destinata all'aggiornamento professionale. I giudici hanno nuovamente riconosciuto la discriminazione subita dai docenti precari, allineandosi a un orientamento ormai diffuso a livello nazionale.

Le sentenze recenti e il principio di non discriminazione

Recenti pronunce dei Tribunali di Torino, Pavia e Monza hanno riaffermato un principio cruciale per il mondo della scuola. I giudici hanno evidenziato la palese disparità di trattamento tra insegnanti di ruolo e docenti precari, ritenendola una violazione di normative comunitarie e costituzionali. Il bonus è essenziale per la formazione e l'aggiornamento professionale, strumenti fondamentali per garantire la qualità dell’insegnamento, indipendentemente dalla natura del contratto di lavoro. La posizione dei tribunali si allinea a una storica sentenza del Consiglio di Stato, che ha funto da apripista per il riconoscimento di questo diritto a tutto il personale docente.

Come ottenere la carta docenti per chi non è di ruolo

Le sentenze favorevoli aprono concretamente la strada a migliaia di insegnanti a tempo determinato che desiderano veder riconosciuto il proprio diritto. Per ottenere il bonus 500 euro, è necessario presentare un ricorso specifico presso il Tribunale del Lavoro competente. È possibile richiedere gli arretrati, ovvero un importo di 500 euro per ciascun anno di servizio prestato con contratto a tempo determinato negli ultimi cinque anni. Diverse organizzazioni e studi legali offrono assistenza per avviare le procedure. Il beneficio è finalizzato all'acquisto di libri, hardware, software e all'iscrizione a corsi di aggiornamento professionale.

Un orientamento giurisprudenziale consolidato

Le decisioni di Torino, Pavia e Monza non sono episodi isolati, ma si inseriscono in un filone giurisprudenziale ormai solido e maggioritario. Ad oggi, sono oltre cento i tribunali italiani che si sono espressi a favore del riconoscimento della Carta docenti ai supplenti. Questo orientamento costante mette il Ministero dell'Istruzione di fronte alla necessità di un adeguamento normativo per evitare ulteriore contenzioso. Il principio affermato è chiaro: la professionalità e la necessità di formazione non dipendono dalla stabilità del contratto, ma dalla funzione esercitata. Il diritto all'aggiornamento deve essere garantito a tutti coloro che operano nelle supplenze annuali.